EUROPA
In Adriatico ridotta la pesca di acciughe e sardine
Previsto un taglio del 4% delle catture, respinta la proposta della Commissione Ue
BRUXELLES. Riduzione delle catture del 4% l'anno, per tre anni, sugli stock combinati di acciughe e sardine: è il punto principale del piano pluriennale per i piccoli pelagici dell'Adriatico approvato con 342 voti a favore e 295 contrari dalla plenaria dell'Europarlamento. L'Eurocamera ha essenzialmente confermato l'impostazione della relazione dell'eurodeputata croata Ruza Tomasic (Ecr), già approvata in commissione pesca. Il testo adottato respinge la parte sostanziale della proposta di piano presentata dalla Commissione europea che prevedeva un sistema di quote flessibili come primo passo per arrivare a una gestione sostenibile degli stock. Il testo emendato dall'Europarlamento dovrebbe ora essere negoziato con la Commissione e con il Consiglio Ue. Ma al momento il necessario accordo tra i Paesi partner appare lontano e può non arrivare prima delle elezioni europee del prossimo maggio. «È passata la proposta che meglio riesce a coniugare la tutela delle risorse ittiche e del lavoro dei pescatori», commenta il capogruppo di Forza Italia al Parlamento Europeo Elisabetta Gardini, «molto soddisfatta» per l'approvazione del piano di gestione per i piccoli pelagici dell'Adriatico, principalmente acciughe e sardine. «Il piano - spiega Gardini - prevede riduzioni del 4% rispetto alle catture del 2014 per una durata di 3 anni e chiusure spazio-temporali. A proteggere i nostri pescatori durante i periodi di fermo pesca, ci saranno gli indennizzi del Fondo Europeo per gli Affari marittimi e la Pesca». «Il dialogo di questi mesi con le marinerie di Chioggia, Pila e tutte le associazioni di pesca - conclude Gardini - è stato fondamentale per proporre soluzioni e trovare una sintesi che trovasse l'accordo anche di croati e sloveni, in un'ottica di collaborazione e concorrenza leale».