La riviera di Pescara ieri mattina 1 maggio

CORONAVIRUS / ABRUZZO

"Ordinanze pericolose": sindaci e amministratori del Pd chiedono a Marsilio di revocarle

L'atto d'accusa: "Decisioni illegittime, situazione di grande confusione, la Regione gioca sulle pelle dei cittadini per motivi politici"

PESCARA. "La Regione gioca sulla pelle dei cittadini e dei sindaci": non ci stanno amministratori e primi cittadini del Pd alla situazione che si è creata a seguito delle ordinanze regionali che hanno dato il via libera alle passeggiate all'aria aperta e a tutta una serie di discipline sportive. Il cooordinamento dei sindaci e degli amministratori del Pd Abruzzo chiede la revoca immediata di queste decisioni e di aprire un tavolo permanente di confronto con le amministrazioni locali "con le quali condividere i passaggi e le decisioni che inevitabilmente coinvolgono i territori".

Sono 16 i sindaci e gli amministratori che firmano in calce la richiesta perché a loro parere le ordinanze sono state emanate dal governatore Marco Marsilio (Fratelli d'Italia) senza averle prime concertate creando di fatto una situazione di confusione che si è concretizzata ad esempio a Pescara con il forte afflusso di cittadini in strada nel giorno del 1 maggio.

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"Nella giornata di giovedì la Regione ha emanato ben tre ordinanze senza averle concertate con nessuna rappresentanza dei sindaci", viene riepilogato in una nota dai sindaci, "anticipando le disposizioni dell'ultimo provvedimento del Governo che entrerà in vigore lunedì 4 maggio. Si tratta di una condotta pericolosa che genera confusione nei cittadini e costringe le amministrazioni locali a dare chiarimenti e risposte su qualcosa che si è visto calare dall'alto senza nessuna condivisione preliminare". "Un fatto molto grave che, in una fase nella quale è necessario mantenere una linea comune e dare segnali univoci alla popolazione, si vuole mettere in piazza e sulla pelle dei cittadini uno scontro che è tutto e solo politico nel quale la Regione targata Meloni - Marsilio tenta una fuga in avanti su temi così delicati".

Il coordinamento dei sindaci fa notare che ci si apetterebbe altro da chi rivendica attenzione al lavoro delle forze dell'ordine perché le ordinanze regionali mettono in grande difficoltà chi deve esercitare i controlli. "C'è inoltre un aspetto giuridico", aggiungono, "queste misure appaiono illegittime alla luce degli atti del Governo che giustificano solo misure più restrittive. Spiace trovarsi di fronte ad una Istituzione regionale lontana, con la quale è difficile avere un contatto, che sta rifiutando dialogo e condivisione per poi assumere decisioni pericolose e contraddittorie. Spiace", concludono, "riscontrare la assoluta mancanza di sensibilità istituzionale. È avvenuto sul tema dei tamponi ed è avvenuto sulle farraginose procedure del “bonus 1000 euro” che hanno bloccato i servizi sociali in estenuanti attività di comunicazione e assistenza quando sarebbe stato più semplice trasferire le risorse ai Comuni".

La nota è firmata dai seguenti sindaci in rappresentanza del coordinamento degli amministratori del Pd: Giacomo Carnicelli - sindaco di Tornimparte, Alessandro D’Ascanio – sindaco di Roccamorice, Simone Dal Pozzo - sindaco di Guardiagrele, Vincenzo D'Ercole - sindaco di Castiglione Messer Raimondo, Tiziana Di Renzo - vicesindaco di Lama Dei Peligni, Gabriele Marcellini – assessore comunale a Civitella del Tronto, Daniele Marinelli - consigliere comunale di Castel di Sangro, Francesco Menna – sindaco di Vasto, Francesco Pagnanelli - consigliere comunale a Pescara, Mario Pupillo – sindaco di Lanciano, Angelo Radica - sindaco di Tollo, Gian Paolo Rosato – sindaco di Taranta Peligna, Mirko Rossi - capogruppo maggioranza a Mosciano Sant'Angelo, Andrea Silverii - capogruppo maggioranza a Scerni, Cinzia Silvestri - consigliere comunale a San Giovanni Teatino, Robert Verrocchio – sindaco di Pineto.