«Taglio stipendi, a maggio la legge»
Pagano: sarà un testo unico. La petizione del Centro oltre 2mila firme.
L’AQUILA. Non sarà prima di Pasqua, come aveva detto durante la visita al Centro, ma entro maggio. Questo il tempo che si è dato il presidente del Consiglio regionale Nazario Pagano per mettere a punto il testo di legge per la riduzione dei costi della politica, che comprenderà il taglio delle indennità dei consiglieri e il posticipo dei tempi di accesso alle pensioni (il vitalizio) da parte degli ex eletti all’Emiciclo. Il gruppo di lavoro fatto di dirigenti e funzionari regionali sta lavorando a un testo unico.
«Siamo a buon punto», ha detto Pagano, «se non ci fosse stata la coincidenza con Pasqua e con la sessione di bilancio, la proposta sarebbe stata approntata entro questo mese. Stiamo operando in modo da affrontare questo tema in modo serio ed in linea con quanto prevedono le altre Regioni italiane».
«La nuova classe dirigente abruzzese - ha aggiunto Pagano «pur consapevole che il testo unico non produca benefici particolari per le casse della Regione, vuole dare un segnale ad una comunità che sta affrontando una situazione molto difficile dalla quale comunque si tirerà fuori rapidamente».
Un disegno di legge per l’abbassamento di indennità e vitalizio è stato presentato dall’Italia dei Valori. Un’altra proposta di legge è stata annunciata dal Pd.
Intanto la petizione lanciata dal Centro per la riduzione del 20% degli stipendi dei consiglieri ha superato le duemila firme: ieri alle 22 erano 2.068 i cittadini abruzzesi che avevo firmato l’appello sul sito www.ilcentro.it.
L’iniziativa è stata lanciata dopo l’aumento dei ticket delle medicine decisa dal commissario alla sanità Gino Redigolo per arrivare al ripiano del deficit delle Asl. Per questo il Centro ritiene giusto che anche i politici paghino il loro ticket, diminuendosi l’indennità che è l’ottava tra le regioni italiane per importo (tra indennità e rimborsi spese si può arrivare fino a un netto di 11mila euro al mese).
Un vero e proprio privilegio è l’attribuzione della pensione, che per i consiglieri scatta dopo appena 5 anni di servizio a 55 anni. L’assegno vitalizio si calcola sulla base di 9.948 euro che è l’85% dell’indennità di un parlamentare (11.703,64 lordi). L’ex consigliere regionale che ha alle spalle una sola legislatura ha diritto all’età di 55 anni a 2.269 euro lordi al mese.
A 60 anni con una sola legislatura diventano 2.984 euro lordi. Che con due legislature salgono a 4.476 euro lordi e con tre legislature (15 anni) a 5.968 euro lordi. A 60 anni con oltre 16 anni di permanenza in Consiglio regionale si arriva a 6.267 euro lordi.
Ma ciliegina sulla torta è il sistema per cui se il consigliere non matura la pensione può chiedere di riavere i soldi versati per la previdenza.
Firmate anche voi la petizione online
«Siamo a buon punto», ha detto Pagano, «se non ci fosse stata la coincidenza con Pasqua e con la sessione di bilancio, la proposta sarebbe stata approntata entro questo mese. Stiamo operando in modo da affrontare questo tema in modo serio ed in linea con quanto prevedono le altre Regioni italiane».
«La nuova classe dirigente abruzzese - ha aggiunto Pagano «pur consapevole che il testo unico non produca benefici particolari per le casse della Regione, vuole dare un segnale ad una comunità che sta affrontando una situazione molto difficile dalla quale comunque si tirerà fuori rapidamente».
Un disegno di legge per l’abbassamento di indennità e vitalizio è stato presentato dall’Italia dei Valori. Un’altra proposta di legge è stata annunciata dal Pd.
Intanto la petizione lanciata dal Centro per la riduzione del 20% degli stipendi dei consiglieri ha superato le duemila firme: ieri alle 22 erano 2.068 i cittadini abruzzesi che avevo firmato l’appello sul sito www.ilcentro.it.
L’iniziativa è stata lanciata dopo l’aumento dei ticket delle medicine decisa dal commissario alla sanità Gino Redigolo per arrivare al ripiano del deficit delle Asl. Per questo il Centro ritiene giusto che anche i politici paghino il loro ticket, diminuendosi l’indennità che è l’ottava tra le regioni italiane per importo (tra indennità e rimborsi spese si può arrivare fino a un netto di 11mila euro al mese).
Un vero e proprio privilegio è l’attribuzione della pensione, che per i consiglieri scatta dopo appena 5 anni di servizio a 55 anni. L’assegno vitalizio si calcola sulla base di 9.948 euro che è l’85% dell’indennità di un parlamentare (11.703,64 lordi). L’ex consigliere regionale che ha alle spalle una sola legislatura ha diritto all’età di 55 anni a 2.269 euro lordi al mese.
A 60 anni con una sola legislatura diventano 2.984 euro lordi. Che con due legislature salgono a 4.476 euro lordi e con tre legislature (15 anni) a 5.968 euro lordi. A 60 anni con oltre 16 anni di permanenza in Consiglio regionale si arriva a 6.267 euro lordi.
Ma ciliegina sulla torta è il sistema per cui se il consigliere non matura la pensione può chiedere di riavere i soldi versati per la previdenza.
Firmate anche voi la petizione online