Villa Pini verso l’accordo
Redigolo: darò l’ok solo se Angelini firma la delega.
PESCARA. Il commissario di governo Gino Redigolo attende paziente senza però dare il suo via libera ai pagamenti. «Fin quando non vedo tutti i documenti sottoscritti dall’imprenditore Angelini rimango con i miei dubbi», racconta. La giornata che dovrebbe sbloccare l’accordo Regione-Asl-Gruppo Villa Pini per il pagamento degli stipendi di 1600 lavoratori è appesa ad un filo. Una telefonata che il legale della famiglia Angelini, l’avvocato Sabatino Ciprietti ha fatto di prima mattina al manager della Asl di Chieti, Mario Maresca. «Firmeremo la delega», annuncia Ciprietti e la cosa mette in agitazione gli uffici della Asl teatina. La «delega» secondo l’ultimatum della Regione al gruppo sanitario della famiglia Angelini, permetterà alla Asl di Chieti di pagare con circa 6 milioni e mezzo di euro, alcune mensilità direttamente ai lavoratori e versare anche i soldi nelle casse di Inps e Inail.
In altri versi, la cosa che viene giudicata «stupefacente» è che due enti pubblici: Regione e Asl si sostituiscano al titolare della clinica privata per pagare 1600 dipendenti che da sette mesi non prendono gli stipendi e sempre due enti pubblici sono costretti regolarizzare versamenti previdenziali e infortunistici dei lavoratori. I motivi sono molteplici e non del tutto chiari, tuttavia, l’intesa è stata sollecitata dalla giunta sia per togliere il quotidiano assedio dei dipendenti agli uffici regionali e sia per «non dare più alibi alla proprietà», ossia usare i lavoratori «come scudi umani». Nel pomeriggio di ieri la possibile intesa ha fatto un passo avanti pur in assenza della firma. «Ho davanti a me l’avvocato Ciprietti», spiega al telefono il manager Maresca che giudica tutto ciò un ottimo auspicio, «stiamo lavorando all’accordo credo per le prossime 24 ore saremo pronti».
Alle 20 il ccommissario Redigolo è ancora in attesa della firma che slitterà ad oggi. Alla domanda se enti pubblici devono essere così solleciti verso una azienda privata, Redigolo sorride sorpreso e divertito. «Sì, è sorprendente ma le cose stanno così», osserva il commissario di governo, «ma diciamo che ho risposto ad un forte invito del presidente della giunta regionale, ossia trovare il modo di pagare gli stipendi, una priorità anche per questioni di ordine pubblico, poi la clinica dovrà firmare un accordo per i tetti di spesa e i budget previsti dalla Regione. Il gruppo Villa Pini dovrà riprendere la strada di una negoziazione con la Regione e noi ci auguriamo una ripresa di collaborazione ma», conclude serio Redigolo, «rimangono davvero molte altre questioni da chiarire e, altre ancora da definire».
In altri versi, la cosa che viene giudicata «stupefacente» è che due enti pubblici: Regione e Asl si sostituiscano al titolare della clinica privata per pagare 1600 dipendenti che da sette mesi non prendono gli stipendi e sempre due enti pubblici sono costretti regolarizzare versamenti previdenziali e infortunistici dei lavoratori. I motivi sono molteplici e non del tutto chiari, tuttavia, l’intesa è stata sollecitata dalla giunta sia per togliere il quotidiano assedio dei dipendenti agli uffici regionali e sia per «non dare più alibi alla proprietà», ossia usare i lavoratori «come scudi umani». Nel pomeriggio di ieri la possibile intesa ha fatto un passo avanti pur in assenza della firma. «Ho davanti a me l’avvocato Ciprietti», spiega al telefono il manager Maresca che giudica tutto ciò un ottimo auspicio, «stiamo lavorando all’accordo credo per le prossime 24 ore saremo pronti».
Alle 20 il ccommissario Redigolo è ancora in attesa della firma che slitterà ad oggi. Alla domanda se enti pubblici devono essere così solleciti verso una azienda privata, Redigolo sorride sorpreso e divertito. «Sì, è sorprendente ma le cose stanno così», osserva il commissario di governo, «ma diciamo che ho risposto ad un forte invito del presidente della giunta regionale, ossia trovare il modo di pagare gli stipendi, una priorità anche per questioni di ordine pubblico, poi la clinica dovrà firmare un accordo per i tetti di spesa e i budget previsti dalla Regione. Il gruppo Villa Pini dovrà riprendere la strada di una negoziazione con la Regione e noi ci auguriamo una ripresa di collaborazione ma», conclude serio Redigolo, «rimangono davvero molte altre questioni da chiarire e, altre ancora da definire».