Basta con quelle scuole da rutto libero

20 Gennaio 2019

«Dare del lei agli insegnanti, alzarsi quando entra un docente e vestirsi in modo adeguato: sono i suggerimenti dettati, nei giorni scorsi, da Elena Donazzan, assessore regionale all'Istruzione in Veneto, per cercare di restituire un po’ di disciplina al mondo della scuola. La Donazzan ne ha anche per i genitori degli studenti, soprattutto per quelli più irruenti. D'ora in poi, dice l’assessore, chi si presenterà a scuola in modo violento e aggressivo prendendosela con i professori verrà denunciato. Queste richieste nascono da un episodio avvenuto, poco prima di Natale, in una scuola media di Badoere, dove il padre di uno studente che aveva preso un brutto voto è entrato in classe all’improvviso e ha chiesto ai compagni di scuola del figlio se quel voto fosse giusto. Poi ha ingiunto alla professoressa di alzare il voto. Sono passati solo pochi decenni da quando i comandamenti dell’assessore veneto erano osservati senza tante storie. A quei tempi in cui la scuola era l’ingranaggio di un ascensore sociale che oggi non funziona più. Per rimetterlo in moto va forse reciso il filo che unisce la scuola del 6 e del 18 politico degli anni Settanta a quella di oggi, che ricorda spesso certe serate del ragionier Fantozzi davanti al televisore. Sì, proprio quelle della famosa triade: «Familiare di Peroni gelata, tifo indiavolato e rutto libero».
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