«Basta telefonino, preferisco la libertà»
«Tienilo tu papà, mettilo nello zainetto: non ne posso più, te lo restituisco, voglio disintossicarmi. Così ho più tempo anche per realizzare uno dei miei sogni: diventare batterista». Si può fare, insomma. Basta volerlo. Basta decidere di rinunciare al telefonino ed è fatta, riusciamo a recuperare quel pezzo di vita che abbiamo mandato al macero nel nome di una perpetua connessione con il mondo virtuale. A dimostrare che ce la possiamo fare è una ragazzino di 12 anni di Bisceglie in Puglia che, nei giorni scorsi, ha restituito al padre il suo smartphone, con un gesto che ricorda quei pistoleri dei film western che seppellivano la loro colt per intraprendere una nuova, più pacifica vita. La decisione di disconnettersi ha sorpreso anche il padre del ragazzino che, in un’intervista alla Stampa, ha confessato: «All’inizio non ho dato peso alla cosa, mi è sembrato strano solo che anche il secondo giorno il telefono è rimasto lì». Alla richiesta di spiegazioni, il dodicenne ha detto: «Mi sono stancato di esser come tutti gli altri». Solo il tempo dirà se il dodicenne riuscirà a superare un’inevitabile crisi da astinenza di messaggini e selfie. Per ora, ci sono le sue parole: «La paura di essere giudicato dai miei compagni di classe c’è stata, rimane. Ma in fondo cosa ho fatto di male? Forse mi sono procurato solo del bene».
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