Ed Sheeran e la bellezza di essere strani

26 Marzo 2019

«La cosa che dico sempre ai bambini ora è che è bello essere strani». A dirlo è un ex bambino preso in giro dai suoi compagni di scuola perché aveva i capelli rossi, suonava una piccola chitarra e non aveva fortuna con le ragazze. È più o meno quello che continua a fare, anche oggi che ha 28 anni, quell’ex bambino. L’unica eccezione sono le ragazze che non mancano di certo a Ed Sheeran, uno dei cantanti più popolari del mondo. Il cantante inglese, quattro volte vincitore dei Grammy Award, ha raccontato la sua adolescenza in un’intervista per la campagna contro il razzismo Love Music Hate Racism. Il suo è un inno alla diversità: «Sono stato balbuziente, indossavo occhiali enormi, ero solo un po’ strano ma quando sono diventato più grande mi sono piaciuto molto. Odiavo la scuola elementare. Piangevo ogni singolo giorno. Poi sono arrivato alle superiori e ho iniziato a suonare la chitarra, sono entrato in una band e la musica mi ha dato sicurezza. All'improvviso mi è sembrato di poter davvero fare qualcosa di buono». È una piccola lezione, la sua: accettare se stessi come un pezzo unico e irripetibile del mondo. «La pietra scartata è diventata pietra angolare», dice il Salmo 118 della Bibbia. Basta non buttarla via. Perché, prima o poi, qualcuno si accorgerà che, sì, è bello essere strani.
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