Emma e il coraggio di avere paura
In tempi fragili come quelli che viviamo l’imperativo sembra essere diventato per tutti quello di esibire schiena dritta e due palle così. Nell’universo dei media piangono ormai solo i concorrenti di Temptation Island. Spesso per banalità, sì. Ma vip e aspiranti tali non nascondono le lacrime, vere o fittizie che siano. Così capita di stupirsi se un personaggio, fuori da quella bolla, ha il coraggio di ammettere di non aver coraggio, di piegarsi alla paura, al pianto. Lo ha fatto la cantante Emma Marrone confessando alla rivista Vanity Fair la sua fragilità davanti al cancro: «Mi hanno sempre descritta come una che non ha paura di niente, ma non è vero... Ho pianto per i primi due giorni perché ho imparato che tirare fuori tutto subito è meglio di covare il dolore, ma ero nera. Sentivo che la vita mi stava togliendo una possibilità Ho avuto paura, molta. Però non è la paura a provocarmi l’infelicità. Non lo è mai stata... So affrontare il malessere fisico e tutto ciò che è legato a una malattia, ma delle malattie o della morte, come tanti, ho paura anche io». Ammettere la propria fragilità è una forma di coraggio in un mondo che ci chiede di esibire una corazza inscalfibile davanti all’ignoto e al male. È attraverso la crepa della paura che penetra la luce di cui parla Leonard Cohen in una sua canzone. La luce della nostra comune, imperfetta umanità.
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