Giuliana e la sua trapunta di ricordi

8 Luglio 2020

La scomparsa dei ricordi che ci legano a una persona amata è una seconda morte. Il lutto che quelle memorie aiutano a elaborare diventa, infatti, con la loro cancellazione, una ferita definitiva, immedicabile. Ha affidato a un post scritto su Facebook il dolore per questo vuoto, Giuliana Apicella, una donna di Villaricca vicino a Napoli, vedova di un poliziotto ucciso in servizio, in aprile. Gli ultimi ricordi materiali di quella vita, Giuliana Apicella li ha persi, pochi giorni fa, quando i ladri hanno svaligiato il garage in cui erano raccolti. «Tra le cose una delle prime che ho ricordato è stata una trapunta che avevo adocchiato un paio d’anni fa, ma che costava un po’», ha scritto Giuliana rivolgendosi al marito. «Te ne parlai, te la feci vedere e tu me la regalasti, nonostante tutto. In quel box c’erano ricordi, c’erano sacrifici, c’erano le nostre scelte ed era quel poco che mi restava per rimanere aggrappata un domani ad una quotidianità con te». Agli oggetti che ci sopravvivono affidiamo, a volte, il compito di ricordare a chi resta dopo di noi che abbiamo vissuto, che abbiamo fatto parte della loro vita. Così capita che anche una trapunta possa essere un’àncora del ricordo gettata nel mare placido ma inaffidabile dell’oblio.
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