L’Aquila

Il cardinale Petrocchi a Roma per il Conclave: sarà uno degli elettori del nuovo Pontefice

23 Aprile 2025

Fu Papa Francesco a insignirlo della carica quando era arcivescovo all’Aquila. Presente anche Enrico Feroci, che però a causa dell’eta non potrà esprimersi

L’AQUILA. È arrivato a Roma per gli adempimenti preliminari del Collegio cardinalizio Giuseppe Petrocchi, nominato cardinale da papa Francesco quando era arcivescovo metropolita dell'Aquila. Avendo 76 anni, potrà partecipare attivamente al Conclave in qualità di elettore. Due giorni fa era stato Claudio Tracanna, parroco del comune di Pizzoli e responsabile dell'Ufficio comunicazioni sociali della Curia, a raccontare inizialmente lo stato d’animo del cardinale appena presa la notizia della morte del pontefice. «È commosso, dispiaciuto e addolorato», ha detto Tracanna, che poi ha descritto il rapporto tra Petrocchi e il papa come «particolarmente profondo». D’altra parte, è stato proprio Bergoglio a trasferirlo come arcivescovo da Latina all’Aquila, per poi nominarlo cardinale. Tracanna ha anche ricordato «il gesto affettuoso nella visita per aprire la Perdonanza celestiniana all'Aquila del 28 agosto 2022, una delle ultime del suo pontificato», nonché la vicinanza dimostrata all’Aquila «con l'inserimento nella bolla del Giubileo della “Grande Perdonanza”, e prima con la proroga per due anni dell'indulgenza plenaria oltrepassando la Porta Santa della basilica di Collemaggio per collegare poi la Perdonanza con il Giubileo». «Il cardinale sente naturalmente la responsabilità della scelta futura, una decisione non facile per la straordinaria e importante eredità umana e di fede che lascia Francesco», ha concluso. E dopo le sue parole sono arrivate quelle del diretto interessato, intervistato dal Tgr Marche. «Nell'apprendere della morte del Pontefice», ha detto Petrocchi, «mi è venuta in mente la frase del Vangelo, riferita a Gesù, che secondo me raccoglie tutta l'esistenza di Papa Francesco, e in particolare questi ultimi giorni: “Avendo amato i suoi (che erano nel mondo), li amò sino alla fine. E li ha amati fino alla fine, perché non si è risparmiato». Spazio anche per il ricordo in prima persona del Papa, di cui ha sottolineato «lo stile paterno e cordiale con cui mi ha accolto sin dall'inizio. La sua prima preoccupazione, non solo con me ma con tutti quelli che incontrava, era mettere a proprio agio l'interlocutore. Aveva poi, tra l'altro, una memoria straordinaria: anche a distanza di tempo, rievocava frasi o tematiche che avevamo affrontato». «Papa Francesco rappresenta un'apertura che la Provvidenza ha offerto su prospettive straordinarie che siamo chiamati a custodire e a prolungare», ha concluso, accennando indirettamente all'eredità lasciata. Sempre papa Bergoglio ha nominato prima coadiutore e poi arcivescovo dell'Aquila monsignor Antonio D'Angelo, in sostituzione di Petrocchi, il quale torna nel capoluogo regionale come arcivescovo emerito. Presente a Roma, infine, a completare la presenza abruzzese a Roma c’è il cardinale Enrico Feroci, originario di Pizzoli, che partecipa come membro del collegio cardinalizio 84 anni. Vista l’età, però non potrà partecipare al voto per la scelta del nuovo Papa.

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