L'Italia povera ma bella che non c'è più

3 Maggio 2019

Era bella come erano belle le ragazze italiane di un tempo. Era bella come un mattino di sabato, Alessandra Panaro, l’attrice romana morta, mercoledì scorso, all’età di 79 anni. Era una delle ragazze, a turno, sfortunate e fortunate in amore della cosiddetta trilogia dei Poveri, i film girati da Dino Risi tra il 1956 e il 1959: Poveri ma belli, Belle ma povere e Poveri milionari. Poi, grazie alla popolarità di quei film era approdata in tv al Musichiere, il programma di Mario Riva che si apriva con una canzone, “Domenica è sempre domenica”, un inno alla vita e all’ottimismo. Alessandra Panaro è stata il volto innocente di quell’Italia proletaria e piccolo borghese, uscita salva per caso dalla guerra, che cercava di sopravvivere facendo quadrare i conti magrissimi e ingannando il tempo con i sortilegi dell’amore. I pochi soldi che giravano per casa non pesavano più di tanto sull’umore di quei Poveri ma belli. La penuria infatti veniva vissuta come una condizione provvisoria che, prima o poi, ci si sarebbe gettati alle spalle. Il sogno italiano dell’abbondanza a portata di mano non era molto diverso da quello americano. La speranza non si coniugava in anni ma in settimane o mesi. Dietro la curva grigia del presente si intuiva sempre il rosa del cielo illuminato dal sole del futuro che, oggi, non sembra sorgere più.
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