Mina, Fossati e il fascino dell’assenza
L’assenza dispiega una potenza fascinatrice superiore a quella della presenza. Le prove sono innumerevoli. Dal carisma della Garbo costruito soprattutto sulla sua vita da eremita a New York a carriera conclusa alla vacanza dalle scene in cui Lucio Battisti trascorse la maggior parte della sua vita. A ricordarci questo paradossale potere è stata, ieri, la presentazione di un nuovo disco, quello realizzato da Ivano Fossati con Mina. Il cantante genovese non si esibisce in concerto da 8 anni, Mina da 41. Non è il presente a irritare questi eremiti dello spettacolo, bensì il passato, il ricordo del loro passato. «Con lei non si deve accennare all’argomento passato», ha spiegato Fossati. «Se si parla di passato, si rischia di vederla chiudersi». L’assenza sterilizza le biografie pregresse di queste stelle. L’avesse saputo il Michele Apicella di Nanni Moretti che, in “Ecco bombo”, si arrovellava su un dubbio banale: se andare o meno a una festa. Ricordate? «Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente? Vengo. Vengo e mi metto, così, vicino a una finestra, di profilo, in controluce. Voi mi fate: “Michele vieni di là con noi, dai”, e io: “Andate, andate, vi raggiungo dopo”. Vengo, ci vediamo là. No, non mi va, non vengo. Eh no, sì». No, caro Michele, se vuoi farti notare non ci andare. Resta a casa e goditi la fama.
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