Quando il fair play comincia dal vino
Gli inglesi sono noti per il loro fair play, la capacità di accettare errori e sconfitte. Ce ne vuole di fair play, però, per vendere una bottiglia di vino da 4.500 sterline (5.100 euro) facendola...
Gli inglesi sono noti per il loro fair play, la capacità di accettare errori e sconfitte. Ce ne vuole di fair play, però, per vendere una bottiglia di vino da 4.500 sterline (5.100 euro) facendola pagare appena 260 sterline (290 euro). E’ successo, nei giorni scorsi, in un ristorante di Manchester. La storia l’ha raccontata la Bbc, la televisione pubblica britannica. Un cliente si è visto servire una costosa bottiglia del 2001 di Chateau le Pin Pomerol al posto di quella che aveva ordinato, una di Bordeaux della stessa annata ma che costa 17 volte meno. A portargliela è stato un cameriere che ha ammesso tranquillamente il suo errore. E’ stato licenziato? Neanche per sogno. A salvarlo è stato il fair play del proprietario del ristorante che l’ha perdonato scrivendo poi su Twitter: «Al membro dello staff che ha portato accidentalmente la bottiglia sbagliata al tavolo, testa alta! Gli errori accadono e ti vogliamo bene lo stesso». La storia ha fatto subito il giro dei social media. Una star televisiva come il giornalista Piers Morgan ha tuittato: «Mi piacerebbe prenotare un tavolo per stasera, con lo stesso cameriere per favore». L’unico rimasto in silenzio è il cliente. Nemmeno una parola, neppure per spiegare se avesse capito la differenza fra il suo Bordeaux e il nettare che aveva bevuto. Viene da pensare che, per lui, grande differenza non ve ne fosse.
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