Se un selfie con l’orso cancella la finzione
Nella fantasia digitale in cui abbiamo immerso la nostra vita capita, a volte, che faccia irruzione la realtà. E lo scontro fra i due mondi può essere brutale e tragico. E' ciò che è successo, nei giorni scorsi, in India dove un uomo, Prabhu Bhatara, stava tornando da una festa di nozze a bordo di un suv con alcuni amici. Prabhu ha visto un orso ferito sul ciglio della strada e ha deciso di approfittarne per farsi un selfie: un video con lui e l’orso. Non appena si è messo in posa, è stato attaccato dall’orso che lo ha sbranato e ucciso. Il video è stato recuperato ed è finito in Rete depurato del tragico epilogo. E’ una storia, questa del selfie mortale, che ha qualcosa di significativo da dirci sul nostro rapporto con la realtà. Un rapporto che l’invasione nella nostra vita dell’artificialità della rappresentazione sta incrinando. Con il mondo intratteniamo ormai una relazione fittizia. Dubitiamo del nostro posto in esso e cerchiamo di placare l’ansia generata da questa ferita psicologica con foto e video che attestino che, sì, esistiamo per davvero e non siamo solo un grumo di pixel sullo schermo di uno smartphone. La natura stessa, mediata dalle immagini, ci appare come qualcosa di addomesticato e facilmente gestibile. E la selvatichezza di alcuni animali ci sembra incongrua, inverosimile. Fino a un brusco e, a volte fatale, risveglio.
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