Sindacati in piazza dopo l'assalto No Pass: "Mai più fascismi" / VIDEO

16 Ottobre 2021

Anche tanti abruzzesi tra le migliaia di manifestanti in corteo e radunati in piazza San Giovanni per l'iniziativa di Cgil, Cisl e Uil. Landini cita l'economista pescarese Caffè

ROMA. Secondo la stima finale dei sindacati, a manifestare c'erano 200mila persone. Secondo fonti della questura di Roma, circa 50mila. Unite le tre organizzazioni perché l'assalto "squadrista" alla sede della Cgil di sabato scorso è considerato un attacco a tutto il sindacato confederale, al mondo del lavoro e alla democrazia. Cgil, Cisl e Uil in piazza in una Roma assolata per gridare tutti insieme “Mai più fascismi”. Molti cittadini e politici abruzzesi hanno preso parte al corteo che alla fine si è radunato in piazza San Giovanni. 

Una manifestazione di parte? "No, questa è una manifestazione che difende la democrazia di tutti. Questo è il tema". Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, come riporta l'agenzia Ansa, arrivando al corteo per la manifestazione nazionale dei sindacati, risponde alle parole del segretario della Lega, Matteo Salvini. "L'attacco alla Cgil, l'attacco al sindacato è in realtà un attacco alla dignità del lavoro di tutto il Paese. E noi siamo qui non per difendere qualcuno ma per difendere la democrazia e per estenderla". 

"L'applicazione della Costituzione deve ridiventare la stella polare della riforma e del rilancio del Paese", ha detto il leader della Cgil, nel suo intervento dal palco, nel corso del quale ha chiesto anche  che si faccia "verità su Giulio Regeni". "C'è un primo atto che chiediamo che il governo faccia, con l'appoggio di tutto il Parlamento - ha aggiunto -: le forze che si richiamano al fascismo e usano atti violenti devono essere sciolte. Dalla solidarietà si deve passare all'azione concreta".

"Ieri ho avuto la fortuna di incontrare a Pescara gli studenti delle scuole superiori per ricordare l’economista Federico Caffè,. Una studentessa mi ha detto: 'Lei  sostiene che la competizione tra lavoratori sia un danno, ma a noi insegnano che dobbiamo imparare a competere per sopravvivere'.

GUARDA IL VIDEO

"Purtroppo", afferma Landini, "negli ultimi venti anni è passata l’idea che le società non esistevano ed esistono solo gli individui, invece noi abbiamo il dovere di rilanciare con forza un’idea di solidarietà". 

"Siamo oltre 100mila": così il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, dalla manifestazione dei sindacati in piazza San Giovanni a Roma. "In questa piazza c'è la nuova Resistenza. La Resistenza che è quella che ha combattuto il fascismo. Vogliamo riaffermare i valori della democrazia, della partecipazione e rifiuto della violenza", ha aggiunto.

"Cosa si aspetta a rendere obbligatorio l'obbligo vaccinale, grave che il governo e il Parlamento non l'abbiamo ancora fatto per mera convenzienza politica e per nascondere contraddizioni all'interno della maggioranza. E' grave che per non affrontare queste contraddizioni si siano scaricati conflitti e divisioni sul mondo del lavoro. Così si rischia di trasfromare i luoghi di lavoro in trincee". Lo ha detto il segretario della Cisl Luigi Sbarra alla manifestazione indetta dai sindacati confederali a Piazza San Giovanni.

"Il dissenso è il sale della democrazia e la violenza è la sua negazione. La violenza dei fascismi, dei razzismi e dei sovranismi nasce dal veleno di una società disgregata e da una democrazia pallida dove troppi diritti sono parole dette o scritte sulla carta ma non si traducono in concreto". Lo ha detto don Luigi Ciotti partecipando al corteo partito da piazza dell'Esquilino a Roma alla volta di piazza san Giovanni dove a breve inizierà la manifestazione indetta da Cgil Cisl e Uil. "Poi c'è anche la violenza delle mafie che si alimenta a sua volta dei vuoti della democrazia, della coesione e dell'ingiustizia sociale e ambientale".

Decine le adesioni di associazioni, movimenti e partiti, da Pd a M5s e Leu, Azione, Sinistra italiana, Rifondazione comunista, Europa verde. In piazza, tra gli altri, il segretario del Pd Enrico Letta e il leader del M5s, Giuseppe Conte, e il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. 

Bagno di folla per il segretario del Pd che ha scelto di seguire gli interventi in mezzo alla piazza, assieme alla delegazione del Pd, in mezzo alle decine di migliaia di partecipanti all'evento. Il segretario dem dopo aver scattato un selfie assieme agli altri esponenti del partito tenendo in mano la bandiera tricolore, e poi, mentre seguiva i vari interventi che si succedevano sul palco, ha posato poi con una lunga serie di persone che gli hanno chiesto una foto ricordo.

"È una grande festa democratica senza colore politico", ha affermato Conte. 

"La piazza di oggi è una grande risposta di popolo che sottolinea l'importanza dei nostri valori costituzionali che permettono a tutti di concorrere pacificamente alla vita pubblica, di esprimere le proprie idee ma non con la violenza", ha affermato  Di Maio, arrivando alla manifestazione. "Sulla base dei nostri valori costituzionali dobbiamo portare avanti, in ambito politico, il confronto sui temi anche quando non la si pensa allo stesso modo", ha aggiunto Di Maio.