9 dicembre

8 Dicembre 2021

Oggi, ma nel 1979, a Roma, la commissione scientifica dell’Organizzazione mondiale della sanità certificava anche per l’Italia l'eradicazione mondiale del Vaiolo. La notizia veniva data con riferimento a livello planetario e non solo per il Belpaese dopo l’ultimo caso d’infezione per via naturale verificatosi in Somalia, il 26 ottobre 1977, che aveva colpito, a Merca, Ali Maow Maalin, cuoco dell’ospedale della città. Sarà l’unica malattia, nella versione umana, eradicata nella storia fino al 2011 quando la stessa sorte toccherà alla peste bovina, che però non riguarderà l'uomo, ma i ruminanti. Per quest’ultima verrà organizzata, sempre nella Città eterna, nella sede del ministero della Salute, la cerimonia da parte delle Nazioni unite con l’inaugurazione, il 18 ottobre di quell’anno, del monumento, opera dello scultore capitolino Alessandro Romano, in onore dell’avvenimento.

L'eradicazione del Vaiolo, che aveva un tasso di letalità del 30 per cento quando le caratteristiche eruzioni cutanee erano non confluenti e del 75 quando le lesioni causate dalla rottura delle pustole lo erano, verrà ufficialmente dichiarata dall'assemblea mondiale dell'Oms, l'8 maggio 1980 (nella foto, particolare, i tre direttori del programma planetario di eradicazione del Vaiolo, da sinistra, Donald Millar, in servizio dal 1966 al 1970, William Foege, dal 1970 al 1973, Michael Lane, dal 1973 al 1981, a Washington, nella sede dell’United States public health service, proprio durante l’annuncio mondiale di eradicazione del Vaiolo) con la risoluzione dedicata. Aveva influito enormemente al raggiungimento del risultato la rigida e costosa campagna vaccinale mondiale, operata tra il 1958 e il 1977. Secondo gli esperti il virus del Vaiolo era ipoteticamente partito dai roditori, nell’Asia di 1600 anni addietro. L'ultimo focolaio europeo era stato localizzato in Jugoslavia, a causa del pellegrino musulmano Ibrahim Hoti, da Damnjane, nel Sangiaccato, il 15 febbraio 1972, che aveva contratto il morbo recandosi in Iraq e poi al rientro aveva infettato 175 persone, delle quali 35 erano decedute. Le autorità locali avevano fatto ricorso, dal 16 marzo, alla legge marziale e conseguentemente disposto una ferrea quarantena e intrapreso una massiccia campagna di rivaccinazione, che aveva interessato 18 milioni di persone, attuata anche grazie all'Oms. Attraverso tali accorgimenti l'epidemia era terminata.

L’ultimo caso di Vaiolo al mondo, benché accaduto per via innaturale, si era verificato a Birmingham, nel Regno Unito, nel 1978, quando la dipendente della facoltà di Medicina dell’ateneo cittadino, Janet Parker, fotografa medica del dipartimento di Anatomia, si era infettata e, l’11 settembre di quell’anno, era passata a miglior vita. Vicenda che aveva poi portato al suicidio Henry Bedson, responsabile scientifico universitario per la ricerca contro il Vaiolo, che si era tagliato la gola perché si era ritenuto colpevole dell’accaduto, detenendo fiale del virus nel suo laboratorio, che non aveva requisiti di sicurezza sufficienti, e che era al piano di sotto rispetto a quello dove lavorava la Parker.