TURNO DI NOTTE

Se basta un clic per cancellare la colpa

La cultura digitale in cui siamo intrappolati ci sta abituando a una visione del mondo leggera, in cui basta un clic per cancellare ciò che ci disturba o azzerare anni di amicizia. È una leggerezza del mondo falsa e insostenibile quella con cui ci confrontiamo ogni giorno, che ci illude di poter tornare nell’infantile giardino dell’irresponsabilità.

Lo stesso in cui, nei giorni scorsi, Alberto Pastore (nella foto), un giovane di 23 anni, ha cercato rifugio, subito dopo aver ucciso a coltellate, a Borgo Ticino in provincia di Novara, un suo amico carissimo che sospettava facesse la corte alla sua ex fidanzata. Con le mani ancora sporche di sangue, Alberto Pastore ha digitato sulla sua pagina di Facebook la sua confessione: «Voglio scusarmi con tutti, ho fatto una cazzata per amore, ho scoperto troppe cose dal mio migliore amico, non potevo continuare in questo modo, sono stato preso in giro… Nella mia vita ho commesso troppi errori e il mio errore più grande è questo… Mi mancherete tutti…».

Un errore, una cazzata: nel nostro nuovo leggerissimo universo un omicidio è roba di poco conto. Ammettere la propria colpa è come confessare una debolezza dalla quale ci si può emendare con un post. Eliminare dall’orizzonte della vita una persona è facile come cancellarla dai propri amici digitali. Nessuna difficoltà, nessun senso di colpa.

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