Bruxelles dà via libera a contratto Pfizer-Biontech
Il collegio dei commissari dell'Ue ha dato il via libera a sottoscrivere il contratto per il vaccino anti-Covid 19 con Pfizer-Biontech, fino a 300 milioni di dosi. Lo ha annunciato il portavoce dell'Esecutivo comunitario, Eric Mamer. Rafforzare il mandato del Centro europeo per la prevenzione ed il controllo delle malattie (Ecdc) affinché possa avanzare "raccomandazioni in tempo reale", compresa la "dichiarazione di una situazione di emergenza a livello Ue", con l'attivazione di meccanismi di risposta comune. E' una delle proposte per gettare le fondamenta dell'Unione della salute, illustrate dalla commissaria alla Salute, Stella Kyriakides, che prevede, tra l'altro, la creazione di "una task force da mobilitare rapidamente" in seno all'Ecdc, a sostegno degli Stati membri. Le proposte per gettare le fondamenta dell'Unione della salute saranno discusse nella seduta odierna del collegio dei commissari, aveva scritto in precedenza la presidente della Commissione europea, Ursula von Der Leyen, su Twitter. Nello scenario migliore le prime dosi di vaccino "potrebbero arrivare già a fine 2020, inizio 2021", dice la commissaria Ue alla Salute, Stella Kyriakides, ad una domanda. I 27 Stati avranno tutti accesso immediato alla prima tranche di dosi e ne riceveranno in base alla popolazione. All’Italia andrà il 13,5% del totale, terza dopo Germania (18,6%) e Francia (15%). Per le somministrazioni verrà data priorità al personale sanitario, agli anziani, a chi presenta patologie pregresse, secondo i piani che ogni Paese sta mettendo a punto. Sono già 21 le strategie nazionali arrivate alla Commissione europea, che auspica di poterle avere tutte e 27 a strettissimo giro. Tra quelle giunte a destinazione, c’è anche il piano dell’Italia. D’altra parte il contratto Pfizer-BioNtech è il quarto che Bruxelles chiude, dopo quelli con AstraZeneca, Sanofi-GSK, e Janssen Pharmaceutica. La strategia è infatti avere un ventaglio di possibilità per vaccini che siano prodotti in Europa. E la gara resta aperta. “Nello scenario migliore l’autorizzazione d’emergenza della Food and Drug administration Usa potrebbe arrivare anche a metà dicembre”, spiega il fondatore e amministratore delegato turco-tedesco della società BioNtech, Ugur Sahin, il cui vaccino è valido al 90% secondo i test. Il processo di autorizzazione procede in parallelo negli Stati Uniti e in Europa. “Abbiamo già inviato una grande quantità di documenti all’Ema – rassicura Sahin – e i funzionari hanno già fatto i loro commenti. Nelle prossime due-tre settimane pianifichiamo di consegnare anche i dati sull’efficacia”. Intanto Mosca rilancia con lo Sputnik V, “efficace al 92%”. Secondo il ministero della Salute russo, i risultati mostrano che “20 dei 16mila volontari che hanno ricevuto entrambe le dosi del vaccino o del placebo hanno contratto il virus. La suddivisione tra quanti erano stati vaccinati e quanti invece avevano ricevuto il placebo indica che il tasso di efficacia è stato del 92% dopo la seconda dose”. Infine l’agenzia nazionale per la sorveglianza sanitaria del Brasile ha autorizzato la ripresa dei test sul vaccino messo a punto dal laboratorio cinese Sinovach Biotech. Gli esperimenti erano stati sospesi lunedì dopo la morte di un volontario, ma dalle verifiche è emerso che l’uomo si era suicidato. La corsa contro il tempo continua, nella speranza di un risultato entro l’anno.