TODAY

26 dicembre

26 Dicembre 2024

Oggi, ma nel 1959, in tutta Italia, dominava in radio “Arrivederci”, tormentone del cubano Don Mariano Barreto junior, animatore della scena canora tricolore nel Belpaese del passaggio tra i ’50 e i ‘60. Con testo di Giorgio Calabrese “Screwball” e musica di Umberto Bindi, il pezzo era in grado di permanere per undici settimane al vertice della classifica nazionale dei singoli. Nel testa a testa con “De Guello”, di Nelson Riddle. E il 31 dicembre di quell’anno “Arrivederci” chiuderà la chart tricolore dei 45 giri in prima piazza, con alle spalle “Passion flowers”, dei The fraternity brothers, e “Forever”, di Joe Damiano.

Barreto jr era un personaggio dall’esistenza da romanzo, prima ancora di divenire contrabbassista e cantante di successo (nella foto, al microfono durante un'esibizione). Originario di San Carlos y San Severinos de Matanzas, classe 1925, esule in terra iberica a causa delle controversie politiche del padre, Marino Barreto detto “El Bombin”, medico e braccio operativo del terzo presidente della Isla Mario Garcia Menocal y Deop, in carica dal 20 maggio 1913 allo stesso giorno del 1921, era fuggito di casa appena diciottenne per non diventare dentista secondo il volere genitoriale, era stato ferito in guerra ad Algeri come legionario francese, aveva servito con lo Képi blanc in testa anche nel Marocco spagnolo e aveva suonato nella banda della Legion nell’algerina Sidi Bel Abbes.

Diplomato nello strumento che gli darà la prima fama al conservatorio di Tetuan dal 1948 aveva preso parte nell’orchestra di Roque Carabajo a Madrid. E proprio con quel sodalizio era giunto a Viareggio dove aveva avuto la possibilità, del tutto casuale, d’esibirsi anche come voce aprendosi così la nuova prospettiva artistica. Inizialmente con il gruppo di Luigi Stocchi in arte “Gigi Stock” e ben presto da solista. Resistendo fino all’arrivo del beat, transitando dal genere confidenziale.

Con la sua “Visino de angelo”, scritta e composta in occasione della nascita di Altagracia, figlia avuta prima del matrimonio con Rossella Tatoli, prenderà parte alla realizzazione del primo videoclip musicale a colori per cinebox girato nello Stivale. Una lunga cavalcata artistica durata vent’anni, con incisioni importanti per la prestigiosa etichetta discografica olandese Philips, dal ’55 al 70, nonostante la morte, a Milano, al Fatebenefratelli, a soli 46 anni, per cirrosi epatica, il 10 dicembre 1971.