Alloggi comunali in vendita agli attuali inquilini
La giunta Lapenna si trasforma in agente immobiliare per cinque case il prezzo di 50 mila euro è congruo
VASTO. Il Comune si trasforma in agente immobiliare e decide di vendere alcuni appartamenti di proprietà direttamente agli inquilini che li occupano da più di 20 anni. Oggetto della compravendita sono cinque immobili ubicati nel centralissimo corso Mazzini (ex palazzo Verre), gli stessi locali che l’ente ha tentato senza successo di alienare in questi anni, insieme a fabbricati, terreni, parcheggi, uffici e scuole in disuso, ricorrendo ad aste pubbliche alcune delle quali andate deserte.
Non è l’unica curiosità contenuta nella delibera adottata qualche settimana fa dalla giunta. Nel provvedimento si fa riferimento a una richiesta di acquisizione, giunta in municipio nel febbraio 2011, da parte delle persone che occupano gli appartamenti di corso Mazzini al prezzo di 50 mila euro. Si presume che tale importo si riferisca a ogni singolo locale anche se il provvedimento varato dall’esecutivo guidato dal sindaco Luciano Lapenna (Pd), è talmente generico da ingenerare qualche dubbio. Certo è che il prezzo, cioè 50 mila euro, viene giudicato “congruo” dalla giunta che, evidentemente, ha anche le competenze tecniche per stimare il valore degli immobili senza ricorrere a una perizia.
Il Comune ha deciso di vendere gli appartamenti direttamente ai privati dopo aver tentato di venderli con un’asta pubblica. «La totale mancanza di richieste è da ricondurre alla presenza di nuclei familiari all’interno delle unità immobiliari», spiegano in municipio, «senza considerare che il bando indetto a suo tempo non ha considerato la precarietà socio-economica e la funzione sociale in virtù della quale gli alloggi sono stati a suo tempo assegnati».
Degli atti di compravendita con gli inquilini che desiderano acquistare gli appartamenti si occuperà l’ufficio patrimonio che ha avuto un preciso mandato in tal senso dalla giunta, la quale ha però stabilito che «in caso di mancato acquisto bisognerà rendere liberi i locali al fine di consentire richieste esterne tramite asta pubblica».
E’ lungo l’elenco dei beni che l’amministrazione comunale ha inserito nel piano delle dismissioni con l’obiettivo di fare cassa e per far quadrare i conti. Nella lista sono inclusi fabbricati, uffici, ex scuole, terreni e perfino il parcheggio coperto con 200 posti auto di via Martiri Istriani, una struttura che, acquistata durante la gestione dell’ex sindaco Giuseppe Tagliente, si è rivelata un colossale flop. Fatta eccezione per il giorno di Ferragosto, quando la Marina viene presa d’assalto da migliaia di turisti, l’impianto resta vuoto quasi tutto l’anno, nonostante sia completamente gratuito, con buona pace dei circa due miliardi di lire spesi a suo tempo. Nel piano figura anche l’ex istituto commerciale di via Naumachia (nei pressi del multipiano di via Foscolo), che ospita lo sportello Donnattiva. Il Comune ha messo in vendita l’edificio due anni fa, ma l’asta è andata deserta, probabilmente in attesa del secondo incanto che farà abbassare il prezzo fissato in 844mila euro del dieci per cento, facendo diventare più appetibile l’immobile.
Anna Bontempo
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