Cacciatore ucciso indagini sul poligono della tragedia
ATESSA. L’attenzione della Procura di Lanciano si sposta sul poligono di tiro all’aperto di località Torricchio. Dopo la tragica morte di Vernino Costantini, 61 anni, pensionato e cacciatore di...
ATESSA. L’attenzione della Procura di Lanciano si sposta sul poligono di tiro all’aperto di località Torricchio. Dopo la tragica morte di Vernino Costantini, 61 anni, pensionato e cacciatore di Tornareccio, ucciso da un colpo partito accidentalmente dalla carabina di un compagno, le indagini puntano adesso a verificare il rispetto di tutte le norme di sicurezza da parte dell’area per le esercitazioni di tiro di Atessa. Dai primi controlli, effettuati subito dopo la tragedia, sembra che il poligono civile, di proprietà privata, avesse le autorizzazioni necessarie. La Procura punta piuttosto a verificare, ad esempio, che l’area sia provvista di una zona di carico e scarico dei proiettili, nel rispetto delle distanze dalla zona dove invece cacciatori o tiratori sparano per colpire piattelli o bersagli. In caso negativo potrebbe configurarsi un concorso di colpa.
Nei prossimi giorni saranno effettuati gli esami balistici, anche se il proiettile che ha ucciso Costantini non è stato ancora ritrovato. La tragedia di domenica scorsa ha avuto origine da un’arma riposta con un colpo ancora in canna, cosa che non dovrebbe mai capitare. Dal fucile di M.M., 53 anni, di San Salvo, è partito il proiettile che ha colpito al torace Costantini, trapassandogli il polmone come ha confermato l’autopsia. Nel giro di pochi minuti per l’uomo non c’era più nulla da fare. Adesso M.M., indagato per omicidio colposo, non si dà pace. «È un uomo distrutto», dice il suo avvocato, Tito Codagnone, «con la vittima erano proprio amici. Quella mattina gli aveva portato delle pesche da San Salvo, c’era un legame stretto fra loro. Stavano chiacchierando al termine dell’esercitazione e il mio assistito stava riponendo la carabina nel fodero. Qualcosa però bloccava l’arma, un ostacolo che accidentalmente ha premuto sul grilletto. Non si era reso conto che un colpo era rimasto in canna».
Ieri, intanto, a Tornareccio si sono svolti i funerali di Costantini, celebrati da don Gianni nella chiesa di Santa Vittoria, che non è riuscita a ospitare tutte le persone che si sono strette attorno alla famiglia. Presenti amici e colleghi della moglie Elisa e dei figli Mirco, Massimo e Diego. La salma è stata poi tumulata nel cimitero del paese.
Stefania Sorge
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