Case popolari, sì alla trasparenza

Vicenda D’Agostino: una commissione speciale svolgerà indagini sull’assegnazione degli alloggi

CHIETI. Il consiglio comunale approva all’unanimità, dopo ore di discussione, la mozione presentata dal Pd sull’urgenza di istituire una commissione speciale d’indagine chiamata a far luce sulle modalità di assegnazione delle case popolari in città. Il settore è finito nell’occhio del ciclone dopo l’arresto dell’ex assessore alle politiche della casa Ivo D’Agostino, tuttora ai domiciliari con l’accusa di violenza sessuale e concussione.

La minoranza esulta. «Per noi è una vittoria politica senza precedenti in quanto siamo riusciti a far votare una nostra iniziativa», spiega Filippo Di Giovanni del Pd, «alla maggioranza di centro destra». Di tutt’altro avviso il sindaco invitato a dimettersi dal consigliere di Scelta civica per l’Italia Alessandro Giardinelli. «Non abbandono la nave perché non ho nulla di cui rimproverarmi. Accolgo la mozione del Pd, malgrado sia stato oggetto di attacchi indegni da parte loro, dato che la mia amministrazione», afferma Umberto Di Primio, «non ha niente da nascondere. I nominativi dei beneficiari di alloggi popolari vengono comunicati da tre anni e mezzo ai capigruppo dei partiti e c’è una commissione di controllo e garanzia operativa da settimane».

Il consiglio straordinario di ieri mattina ha visto, tra il pubblico, una larga partecipazione di cittadini comuni e di una cospicua rappresentanza del mondo dell’associazionismo teatino. Ovviamente indignato per il caso D’Agostino che coinvolge cinque donne vittime di presunte violenze subite dopo la richiesta di un alloggio popolare.

«Ribadisco piena solidarietà alle donne e mi scuso con loro per questa vicenda che mi ha intristito in quanto faccio il sindaco per la pura passione che nutro per la mia città. Comunque io non sapevo nulla. Soltanto due delle donne che hanno sporto denuncia contro D’Agostino», racconta Di Primio, «si sono rivolte al mio ufficio lo scorso anno. Una, parlando con il mio staff, ha solo richiesto una casa popolare mentre un’altra ha parlato di avance subite dopo peraltro aver ritrattato più volte la sua versione dei fatti. Ho chiesto contezza all’assessore che ha negato il tutto. Avrei sporto denuncia qualora ci fossero state prove di una condotta scorretta».

L’arringa difensiva del sindaco, che ha precisato come le case popolari vengano affidate con delibera di giunta previa relazione di funzionari e dirigenti del Comune, è arrivata a margine di una serie di accuse rivolte dal centro sinistra, livido di rabbia e promotore di una mozione finalizzata ad accelerare l’iter di costituzione di una commissione speciale di inchiesta sull’affidamento delle case popolari.

Una richiesta, ad onor del vero, protocollata dal capogruppo di Rifondazione Riccardo Di Gregorio pochi giorni dopo l’arresto di D’Agostino. Peraltro un’attività di indagine è già in corso attraverso l’opera della commissione controllo e garanzia, che si riunirà di nuovo stamane, presieduta dal consigliere del Pd Gabriele Salvatore.

La maggioranza, per questo, ha presentato un ordine del giorno, poi ritirato, per affidare poteri speciali alla commissione senza ricorrere a un ulteriore organo d’inchiesta. Tentativo, però, non supportato dai giusti richiami al regolamento e quindi bocciato dalla minoranza. Poi, a fine consiglio, l’apertura del sindaco che porterà all’istituzione di una commissione speciale d’indagine nel prossimo consiglio comunale previsto per lunedì.

Jari Orsini

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