Centofanti, poche speranze
Lo studente disperso da tre giorni. A Monteodorisio l’addio a Natale. Entrambi i giovani hanno perduto il papà da poco tempo
VASTO. Un invisibile tragico destino ha unito le vite di Maurizio Natale, 21 anni, di Monteodorisio, e Davide Centofanti, 22, di Vasto. Il terremoto ha portato via per sempre i sogni e le speranze di due giovani in credito col destino. Tutti e due orfani di padre, studiavano con profitto sognando un futuro migliore. Maurizio non c’è più. Di Davide non si hanno notizie da tre giorni. La madre e la sorella da 72 ore aspettano davanti alle macerie della casa dello studente. «Non vado via senza Davide», piange mamma Grazia. Davide Centofanti ha perduto il papà un anno fa: Gianni era dipendente della Elettrocenter di Punta Penna. Fu solo grazie al figlio e alla sorella Lilli che mamma Grazia trovò la forza per scuotersi dal grave lutto. Ora Davide non si trova.
«Ho parlato con lui domenica sera dopo la scossa delle 23. L’ho invitato a lasciare la casa, ma mi ha detto di essere stanco», racconta la madre. «Dopo la scossa delle 3,30, ho provato a richiamarlo ma è stato inutile. Non ha più risposto».
Da tre giorni madre e figlia assistono all’opera dei soccorritori. Hanno sperato, lanciato appelli, pianto per le vittime e tirato un sospiro di sollievo per ogni volto sconosciuto riaffiorato dal cumulo di macerie. Hanno pregato che fra i gli studenti rimasti intrappolati sotto le macerie della casa dello studente non ci fosse Davide o che il ragazzo fosse miracolosamente vivo. Ma con il passare delle ore le speranze si affievoliscono.
Intanto Monteodorisio si prepara a salutare per l’ultima volta Maurizio Natale. Bandiere a mezz’asta e saracinesche abbassate: oggi per il piccolo centro del Vastese è il giorno del dolore. Per tutta la notte amici e parenti hanno vegliato la salma del giovane, studente della facoltà di Ingegneria.
Il sindaco, Ernesto Sciascia, ha proclamato il lutto cittadino. Il feretro del giovane è arrivato in paese ieri pomeriggio, alle 15,30, accolto dal suono mesto delle campane. Mamma Antonietta ha rifiutato la celebrazione del funerale solenne di domani a L’Aquila per le vittime del terremoto. La donna ha voluto salutare per l’ultima volta il suo adorato figlio nella chiesa che aveva visto crescere Maurizio, il santuario della Madonna delle Grazie. Seduta accanto alla bara, Antonietta cerca ora conforto nella preghiera. Un suggerimento che spesso Maurizio le faceva. In lacrime gli ex compagni di scuola, gli amici del quartiere e quelli dell’Azione cattolica.
«Un ragazzo unico con una forza d’animo incredibile. Lassù in cielo conosceranno un vero angelo»: così gli amici salutano lo sfortunato compagno di giochi. I funerali dello studente cominciano alle 16. Il celebrante della funzione religiosa, don Nicola Antonini, non potrà celebrare per intero la santa messa. La Chiesa lo vieta in concomitanza con i riti della Passione di Cristo. Il parroco pronuncerà l’omelia e la benedizione della salma. Alle esequie partecipa anche il sindaco Sciascia con l’intera amministrazione comunale.
«Ho parlato con lui domenica sera dopo la scossa delle 23. L’ho invitato a lasciare la casa, ma mi ha detto di essere stanco», racconta la madre. «Dopo la scossa delle 3,30, ho provato a richiamarlo ma è stato inutile. Non ha più risposto».
Da tre giorni madre e figlia assistono all’opera dei soccorritori. Hanno sperato, lanciato appelli, pianto per le vittime e tirato un sospiro di sollievo per ogni volto sconosciuto riaffiorato dal cumulo di macerie. Hanno pregato che fra i gli studenti rimasti intrappolati sotto le macerie della casa dello studente non ci fosse Davide o che il ragazzo fosse miracolosamente vivo. Ma con il passare delle ore le speranze si affievoliscono.
Intanto Monteodorisio si prepara a salutare per l’ultima volta Maurizio Natale. Bandiere a mezz’asta e saracinesche abbassate: oggi per il piccolo centro del Vastese è il giorno del dolore. Per tutta la notte amici e parenti hanno vegliato la salma del giovane, studente della facoltà di Ingegneria.
Il sindaco, Ernesto Sciascia, ha proclamato il lutto cittadino. Il feretro del giovane è arrivato in paese ieri pomeriggio, alle 15,30, accolto dal suono mesto delle campane. Mamma Antonietta ha rifiutato la celebrazione del funerale solenne di domani a L’Aquila per le vittime del terremoto. La donna ha voluto salutare per l’ultima volta il suo adorato figlio nella chiesa che aveva visto crescere Maurizio, il santuario della Madonna delle Grazie. Seduta accanto alla bara, Antonietta cerca ora conforto nella preghiera. Un suggerimento che spesso Maurizio le faceva. In lacrime gli ex compagni di scuola, gli amici del quartiere e quelli dell’Azione cattolica.
«Un ragazzo unico con una forza d’animo incredibile. Lassù in cielo conosceranno un vero angelo»: così gli amici salutano lo sfortunato compagno di giochi. I funerali dello studente cominciano alle 16. Il celebrante della funzione religiosa, don Nicola Antonini, non potrà celebrare per intero la santa messa. La Chiesa lo vieta in concomitanza con i riti della Passione di Cristo. Il parroco pronuncerà l’omelia e la benedizione della salma. Alle esequie partecipa anche il sindaco Sciascia con l’intera amministrazione comunale.