Chieti: studente morto, l'ha tradito il suo grande cuore
La Procura accerta l'arresto cardiocircolatorio e non dispone l'autopsia del 21enne di Vieste. Lui era uno sportivo e svolgeva vita sana. Le cause resteranno sconosciute
CHIETI. Era uno sportivo, giocava a calcio, frequentava la facoltà di Scienze motorie e conduceva una vita sana. Nonostante questo ad ucciderlo a 21 anni è stato un arresto cardiocircolatorio le cui cause rimarranno sconosciute. Nessun giallo dietro il decesso di Pasquale Vaira, studente di Vieste (Foggia) avvenuto mercoledì notte, dopo le ore 20, nell’appartamento di viale Unità d’Italia a Madonna delle Piane, nei pressi del campus universitario.
Secondo le autorità il ragazzo è morto per cause naturali. In un primo momento, data anche la giovane età, si era pensato potesse trattarsi di un aneurisma, ma poi questa opzione è stata esclusa.
Il pm di turno Lucia Campo, acquisito il dato che si era trattato di un decesso naturale, non ha disposto alcuna indagine. La salma è stata riconsegnata subito alla famiglia. Ieri il corpo del ragazzo è tornato a Vieste.
La notizia ha suscitato dolore e sconcerto all’interno del mondo universitario.
C’è chi ha ricordato Pasquale per le emozioni condivise su un campo di calcio: «quando si è Giocatori di classe in campo, difficilmente nella vita si è da meno». E c’è chi lo ha ricordato per la sua grande generosità. Come gli ospiti della Capanna di Betlemme, il centro di accoglienza gestito da Luca Fortunato per conto della Comunità Papa Giovanni XXIII. Pasquale, come diversi altri universitari, andava spesso nel centro che ha sede alla Civitella e si dava da fare come poteva per aiutare chi aveva bisogno:
«Aveva un grande cuore e un sorriso pronto ad aprirsi per tutti».
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