Consegnata al Comune la villa dello spaccio

Diventa Casa famiglia l’abitazione confiscata a due rom e ritenuta provento di attività illecite

VASTO. Da lussuoso luogo di spaccio a Casa famiglia. Ieri mattina, in Comune, è stato firmato l’atto conclusivo che sancisce il passaggio nelle mani dell’amministrazione comunale della villa di via Bontempi, la lussuosa residenza confiscata due anni fa a Carmine Bevilacqua e alla moglie Lucia Sauchella.

Funzionari dell’Agenzia nazionale dei beni confiscati e sequestrati alla mafia hanno consegnato simbolicamente le chiavi dell’immobile al sindaco, Luciano Lapenna. Le stanze della bellissima palazzina su tre livelli è stata sottratta ai proprietari perché ritenuta provento di attività illecite. Presto l’immobile sarà rallegrato dal vocio dei bambini.

Il sindaco Lapenna e l’assessore ai servizi sociali, Antonio Spadaccini, hanno confermato che la villa diverrà una Casa famiglia. Un epilogo che l’amministrazione comunale ma anche la Procura di Vasto avevano preannunciato l’estate scorsa.

La villa fu sottoposta a sequestro preventivo tre anni fa. La cronaca si occupò per la prima volta della villa nel 2009, quando la Procura vastese, dopo una serie di accertamenti compiuti dalla guardia di finanza, chiese per la prima volta la confisca dell’immobile appartenente a una coppia rom indagata per spaccio di sostanze stupefacenti.

Il tribunale di Chieti negò la confisca perché la villa era stata costruita su un terreno dei genitori della coppia indagata ed era intestata ai loro figli. La Procura presentò ricorso alla Corte d’appello. Nel luglio 2010, la svolta: i carabinieri del nucleo investigativo di Pescara trovarono nell'abitazione 10 chili di droga. La villa fu sottoposta a sequestro preventivo e il provvedimento due mesi dopo divenne definitivo. Poi la decisione di destinarlo a finalità pubbliche.

Della procedura si è occupata l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. L’Agenzia, diretta dal prefetto Mario Morcone a Reggio Calabria, ha curato la pratica individuando le possibili soluzioni. L’estate scorsa l'annuncio. Ieri l’epilogo. La destinazione sociale è parsa a tutti la soluzione migliore. L’elegante residenza diventerà prima possibile il rifugio di tanti minori in difficoltà. (p.c.)

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