Di Primio: basta populismo sulle Province
Confortato per la conferma di Chieti, il sindaco sollecita proposte politiche per migliorare i servizi
CHIETI. «La politica non può fomentare battaglie populiste fuori dalla storia, che non porterebbero alcun beneficio ai cittadini». Dopo la delibera del Consiglio dei ministri approvata venerdì, che salva in Abruzzo soltanto le Province di Chieti e L’Aquila, il sindaco Umberto Di Primio si rivolge direttamente ai colleghi amministratori. I criteri di sopravvivenza stabiliti dal decreto legge sulla spending review sono rigidissimi: si salvano i capoluoghi di regione e le province che hanno più di 350 mila abitanti (il chietino ne ha 397 mila) e una superficie più ampia di 2.500 chilometri quadrati (Chieti si salva per appena 88 kmq). Pescara e Teramo hanno dimensioni e popolazioni più ridotte e sono condannate, almeno per ora, a essere unite: la prima alla provincia di Chieti, la seconda al capoluogo regionale. «Comprendo», ammette Di Primio, «la presa di posizione degli esponenti politici pescaresi che vedono il loro territorio accorpato sotto altre province: al loro posto anch’io mi sarei fatto sentire». Ma per Di Primio la fusione può portare esiti positivi: «Attardarsi su sterili posizioni campanilistiche non giova a nessuno», dice. Invita quindi gli amministratori locali a confrontarsi con serenità e proposte concrete il prossimo 11 settembre al Cal (Consiglio delle autonomie locali), convocato dal presidente del consiglio regionale Nazario Pagano. «Piuttosto che alzare steccati o sventolare bandierine», è l’invito del sindaco, «tutti dovremo avere la capacità di proporre un progetto di riorganizzazione e riassetto degli uffici, delle competenze e delle funzioni che già appartenevano alla vecchia organizzazione dell’Abruzzo in quattro province». Secondo Di Primio gli amministratori devono «guardare oltre» per «migliorare, razionalizzare e ottimizzare i servizi offerti ai cittadini affinché nella nuova provincia di Chieti-Pescara e nell’intero Abruzzo ci sia una sempre maggiore qualità della vita». E in tema di servizi, il sindaco ricorda di aver sempre caldeggiato, con il favore della Regione e di alcuni sindaci, «la costituzione di un bacino unico del trasporto pubblico locale che comprendesse l’intera provincia di Pescara e l’area Marrucina, quella fra Chieti, Guardiagrele e Ortona. Se dovesse essere approvato, i cittadini avrebbero la possibilità di usare un solo biglietto per muoversi».
Francesca Rapposelli
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