Diocleziano, l’opposizione accusa «Rischio frane, giunta senza idee» 

Verna e Marongiu: l’ipotesi di spostare qui le giostre non tiene conto della situazione del sottosuolo I consiglieri di Azione e Pd invocano una regia unica sugli interventi: «Si spende per studi doppione»

LANCIANO . «L’ultima trovata, la possibilità di spostare le giostre delle Feste di settembre nella zona del Diocleziano, è solo l’ennesima dimostrazione che sul dissesto idrogeologico e sulla destinazione del parco la giunta Paolini non ha idee chiare e azioni risolutive»: la stoccata è dei consiglieri comunali Giacinto Verna (Azione) e Leo Marongiu (Pd), che tornano sul delicato tema del dissesto idrogeologico e idraulico che investe la città e in particolare l’area del Diocleziano, anche alla luce dell’idea del sindaco Filippo Paolini di spostarvi le giostre, prova fallita anni fa, e soprattutto dopo lo spacchettamento del progetto da 12 milioni di euro per iniziare a risolvere il problema del dissesto in centro, con nuovi incarichi assegnati dall'attuale giunta per studi da quasi 200mila euro.
Nei giorni scorsi l’assessore Paolo Bomba ha precisato che la divisione del progetto da 12 milioni è stato chiesto dalla Regione perché non avrebbe mai ottenuto il finanziamento e che gli incarichi dati sono per i diversi lotti dei nuovi studi di fattibilità tecnico-economica (fosso Pietroso-condotto Sargiacomo-Diocleziano; via del Ponte e Madonna del Carmine e Sant’Amato) da inserire sulla piattaforma Rendis (Repertorio nazionale degli interventi per la difesa del suolo) per avere i fondi. Ma per Verna e Marongiu non è così: «È solo a seguito di problemi ulteriori riscontrati in via del Ponte (dove c’è una frana attiva dal 2003 e una famiglia che vive sulla via che non può mettere piede nel terreno di proprietà su cui sorge la casa perché sta franando e da 21 anni attende l’avvio dei lavori di consolidamento del costone invano, ndc) che la giunta Paolini ha pensato di affidare incarichi per ulteriori studi sulle aree per circa 200mila euro».
«Una giunta che non ha neanche chiara la destinazione del parco Diocleziano», dicono i due consiglieri, «anche rispetto al finanziamento Pinqua da 902mila euro annunciato durante le elezioni regionali per una sistemazione superficiale dell’area che non tiene conto della situazione del sottosuolo. Il tutto mentre c’è già uno studio della d’Annunzio fatto dall’amministrazione Pupillo sulla situazione idrogeologica, grazie anche ai fondi regionali ricevuti su impegno del consigliere Francesco Taglieri, che ha evidenziato in modo preciso la situazione di dissesto idraulico in centro, mettendo in guardia le amministrazioni. E, consapevole della situazione delicata, la minoranza ha chiesto con emendamento nel primo bilancio Paolini 2022 di destinare 600mila euro per la progettazione degli interventi proposti dal professor Nicola Sciarra e dal geologo Luigi Carabba: emendamento respinto. Chiediamo una cabina di regia unica sul tema dissesto che, partendo dallo studio già effettuato, unisca interventi di sistemazione dell’area alla programmazione delle fasi di progettazione per ottenere finanziamenti. Non vorremmo che la recente spesa in incarichi fosse un doppione rispetto allo studio esistente».
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