Gli ex Pdl decidono con chi stare

Prima dello scioglimento il partito era commissariato: ora si volta pagina

VASTO. È destinata a cambiare nuovamente la mappa politica locale dopo la scissione tra Silvio Berlusconi e Angelino Alfano. Le prime ripercussioni potrebbero aversi già all’interno dell’assemblea civica dove, dopo l’adesione di Etelwardo Sigismondi a Fratelli d’Italia, sono rimasti solo in due a rappresentare il Pdl. Sono Guido Giangiacomo e Manuele Marcovecchio, che nelle prossime ore dovranno decidere da che parte stare. Per il centrodestra vastese si apre una nuova fase.

«La mia collocazione naturale è in Forza Italia, dove ho militato in passato», spiega Giangiacomo che alle elezioni comunali del 2006 è stato candidato sindaco di Fi, partito che ha rappresentato in consiglio comunale fino alla nascita del Pdl, «prima di decidere, però, voglio capire bene e approfondire le posizioni. Al momento c’è molta confusione. Forse è il caso di aspettare prima di fare una precisa scelta di campo».

Sulla linea della prudenza è anche Marcovecchio. «Sto riflettendo», dice il consigliere, «ho creduto nel Pdl e ora guardo con attenzione entrambe le prospettive, non escludendo nessuna delle due. Qualsiasi decisione va maturata e meditata». Una scelta che non si annuncia facile anche alla luce della situazione locale.

A Vasto il Pdl è senza segretario dal giugno 2011, quando venne nominato commissario del partito Dario Ciancaglini, ex assessore comunale nella giunta guidata da Filippo Pietrocola. La sua designazione avvenne a ridosso del ballottaggio che decretò la vittoria del sindaco Luciano Lapenna sull’ex giudice Mario Della Porta, competitor del centrodestra, e venne tenuta a battesimo dal coordinatore provinciale Mauro Febbo. Ciancaglini fu affiancato da un gruppo di lavoro composto da Alessandra Cappa, Pamela D’Orazio, Roberto Di Virgilio, Giacinto Mariotti, Vincenzo Properzio e Sabrina Scampoli, il cui compito doveva essere quello di traghettare il Pdl verso il congresso cittadino che non si è mai tenuto. Sta di fatto che in due anni di gestione commissariale il partito è stato completamente assente nello scenario cittadino, per poi rifare capolino nuovamente nei mesi scorsi quando l’assemblea degli iscritti ha deciso di nominare un coordinamento (di cui fanno parte anche Giangiacomo e Marcovecchio) con il compito di predisporre un progetto programmatico per la riorganizzazione del Pdl e per il rilancio dell’azione politica. Ora si volta pagina di nuovo. (a.b.)

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