i funerali
Guardiagrele, morto Alimonti, l’imprenditore del grano
Leonardo aveva 67 anni, da qualche mese si era ammalato. Insieme al fratello Angelo guidava la storica azienda con sedi a Roma e Ortona
GUARDIAGRELE. È morto nella notte senza che contro quel male potesse fare nulla. L’imprenditore Leonardo Alimonti, 67 anni, uno degli industriali più dinamici e virtuosi dell’Abruzzo insieme al fratello Angelo, se n’è andato tra gli abbracci dei suoi familiari. In tanti lo ricordano come un uomo maestoso nella professione ma allo stesso tempo di una semplicità estrema visto che, soprattutto la domenica mattina, nelle sue passeggiate nel centro storico di Guardiagrele, era avvicinabile da tutti e andava sottobraccio con chiunque volesse scambiare con lui qualche chiacchiera. Nel corso degli anni aveva metabolizzato non senza sofferenze due vicende: lo scoppio del silos del molino di Guardiagrele, avvenuto nel 1989 - all’epoca era in vita il papà Giacomo - con il suo strascico di sette vittime, e il recente fallimento dell’azienda che negli ultimi anni si era trasferita dal “vecchio” molino di Villa Maiella alla zona industriale di Ortona.
Risale allo scorso giugno la notizia della Molino Alimonti andata in affitto per due anni alla Molino dell’Adriatico, la società di Corato riconducibile all’imprenditore Casillo, che vanta 14 molini che lo hanno reso leader italiano nel settore. Un affitto biennale con cui il gruppo barese si è assicurato gli stabilimenti di Guardiagrele e Ortona per un importo di 240mila euro, e la struttura di Roma per altri 288mila. Il tutto mentre il rappresentante legale del gruppo imprenditoriale aveva annunciato i primi passi verso i lavoratori, come d’altronde aveva promesso la “nuova” ditta appena dopo l’aggiudicazione all’asta dell’azienda ortonese, quando aveva garantito di rimettere in moto la macchina industriale e mantenere i livelli occupazionali.
Leonardo Alimonti si è sempre occupato direttamente della sua azienda in tutte le sfaccettature con un occhio sempre proteso al progresso. Non si spaventava mai e andava dritto nelle sue scelte. Era l’uomo lungimirante e del passo giusto al momento giusto. Risalgono ai primi anni del 2000 le scelte importanti con l’espansione aziendale a Roma e a Ortona. Nella conduzione della società - che ha avuto una cinquantina dipendenti diretti ma che dava lavoro a un vasto indotto - ha cercato di ispirarsi sempre a quanto fatto dal padre Giacomo.
Alimonti lascia la mamma Carolina, la moglie Carmela, i figli Carolina, Gianna, Giacomo e Alessandro, il fratello Angelo, le sorelle Rosanna e Annamaria. I funerali si sono celebrati oggi, alle 15,30, nella chiesa di Santa Maria Maggiore, nel centro storico.
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