Honeywell, incentivi per pochi, ma c’è fiducia nella riconversione 

Finora sono quattro, ed entro aprile saliranno a 30, i dipendenti che lasciano subito il posto. Tecnomatic con Eldor e il gruppo Arcese in visita allo stabilimento. Attesa azienda dell’indotto Sevel

ATESSA. Sono quattro finora i dipendenti Honeywell che hanno deciso di approfittare dell’incentivo aziendale (50mila euro e 1.000 per ogni anno di anzianità o in alternativa 22 mensilità) e abbandonare da subito lo stabilimento che chiuderà definitivamente il 2 aprile. Alla fine del processo di delocalizzazione e cessazione delle attività della fabbrica dei turbo, si calcola che saranno una trentina in tutto i dipendenti che, entro fine aprile, effettueranno questa scelta. Un segnale forte che fa riflettere sull’attaccamento al territorio dei dipendenti Honeywell e sulla speranza di una reindustrializzazione del sito. Tutto ruota, quindi, attorno alla nuova vita dello stabilimento sangrino grazie alla disponibilità della Honeywell a cedere lo stabilimento gratuitamente. Un impianto di 17mila metri quadri, interamente climatizzato e dotato di un sistema di stoccaggio e movimentazione dei materiali completamente automatizzato. Le manifestazioni di interesse da parte di gruppi industriali nazionali e imprenditori locali sono diverse, come confermato anche dal vice presidente della giunta regionale con delega al lavoro Giovanni Lolli. E le prime due visite sono state effettuate nei giorni scorsi. Una, come anticipato dal Centro, ha riguardato la presenza di Giuseppe Ranalli, presidente di Tecnomatic Group spa, colosso tecnologico con sede a Corropoli (Teramo) che si occupa di progettazione e realizzazione di linee e macchine automatiche per conto di multinazionali operanti nel settore della componentistica auto, elettrodomestici e prodotti elettrici tra cui proprio Honeywell. Tramite Ranalli è arrivato anche un partner dell’industria teramana, il gruppo Eldor, rappresentato dall’amministratore delegato Pasquale Forte. La Eldor Corporation è una multinazionale leader nel settore automotive, fornitore delle principali case automobilistiche mondiali, con 2.900 collaboratori in tutto il mondo, 5 centri produttivi (Italia, Turchia, Cina, Brasile e Usa), 5 uffici tecnico-commerciali (Germania, Cina, Stati Uniti, Giappone e Corea) e specializzata nella produzione di sistemi di accensione, centraline elettroniche, attuatori Abs e sistemi per veicoli ibridi ed elettrici. La seconda visita è stata effettuata dai rappresentanti legali del gruppo Arcese, operatore logistico internazionale in grado di fornire soluzioni integrate a copertura dell’intera supply chain. Oggi il Gruppo Arcese offre una vasta gamma di soluzioni in tutto il mondo, dai trasporti terrestri su strada e ferrovia alla logistica avanzata. E si attendono con fiducia anche le proposte industriali provenienti dal Mise. In quel caso la svolta per la seconda vita della Honeywell potrebbe essere rappresentata da un’industria dell’automotive legata all’indotto Sevel, distante solo tre chilometri dallo stabilimento dei turbo, e al colosso Fiat-Chrysler.
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