CHIETI
«Innocente in carcere per 7 mesi», lo Stato lo risarcisce: 60mila euro
Nigeriano arrestato e condannato in primo grado a 14 anni per aver ridotto una donna in schiavitù. Ma i giudici d’appello lo assolvono: «Il fatto non sussiste, la presunta vittima è di sicuro inattendibile»
CHIETI. Da innocente è rimasto 210 giorni (7 mesi) in carcere e 91 agli arresti domiciliari: lo Stato dovrà risarcire con 60mila euro Kelly Iyekekpolor, nigeriano di 40 anni, finito in manette nel 2011 con l'accusa di avere ridotto in schiavitù una connazionale dopo averne favorito l'ingresso in Italia. La notizia è sul Centro in edicola.
La decisione è della Corte d'Appello dell'Aquila che già lo scorso ottobre aveva cancellato, perché il fatto non sussiste, la condanna a 14 anni di reclusione inflitta al 40enne dal tribunale di Chieti nell'aprile del 2018.
Dopo l'assoluzione il legale del nigeriano, Pasquale D'Incecco, ha presentato il ricorso di riparazione per ingiusta detenzione con la richiesta di un indennizzo, accordato dalla stessa Corte d'Appello.«Emerge la palese frammentarietà dell'accusa - si legge sul provvedimento della Corte - fondata in sostanza su dichiarazioni non adeguatamente verificate e riscontrate».
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