Inps, ultimo giorno per pagare
Asl di Chieti interviene con sei milioni per sbloccare gli stipendi.
PESCARA. Prima riunione oggi a Roma della Commissione d’inchiesta del Senato sul l’efficienza del servizio sanitario. La commissione presieduta dal senatore Pd, Ignazio Marino stabilirà il calendario dei lavori e comincerà ad occuparsi del Gruppo Villa Pini, rispondendo a una richiesta inviata al presidente da 101 lavoratori del gruppo il 25 giugno scorso. Oggi la vertenza Villa Pini che vede 1600 lavoratori senza stipendio da sette mesi è arrivata ad un punto cruciale. Questa mattina scade l’ultimo dei trenta giorni che l’Inps ha concesso al gruppo sanitario teatino per il pagamento del Documento unico di regolarità contributiva (Durc) relativo ai versamenti previdenziali dei dipendenti, circa sei milioni di euro che la Regione attraverso al Asl di Chieti verserà nelle casse dell’istituto previdenziale.
I dipendenti sul piede di guerra da settimane ieri hanno occupato la sede della giunta regionale di Viale Bovio per avere un incontro con l’assessore Venturoni che ha promesso che la Asl di Chieti avrebbe dato oggi il via libera ai versamenti Durc, pagamenti che spettano alla proprietà. L’azienda sanitaria teatina, tuttavia, vincolerà i soldi solo al pagamento del Durc. Ieri i lavoratori durante l’occupazione hanno incontrato il senatore Pd Giovanni Legnini che ha confermato l’impegno del suo partito a sostegno della vertenza. «I lavoratori dopo sette mesi senza stipendio sono allo stremo», racconta Legnini, «ci sono mutui e bollette da pagare, figli da sostenere. E’ una cosa incredibile. Se non ci sarà una decisione a brevissimo tempo la situazione diventerà ingovernabile». Le preoccupazioni di Legnini sono accompagnate dai tam tam che arrivano da due procure della Repubblica.
Al tribunale di Chieti sono arrivate una valanga di decreti ingiuntivi contro il gruppo Villa Pini; a Pescara, inoltre, i magistrati inquirenti hanno preso visione della documentazione consegnata la scorsa settimana dall’esponente del Pd e sono in atto delle verifiche. Come nel caso di sanitopoli che animò la scorsa estate con arresti su presenti giri di tangenti tra Villa Pini ed esponeti regionali, le nuove carte potrebbero aprire inediti scenari sia politici che giudiziari. «La Regione e il commissario Redigolo, devono decidere di intervenire prima che il tutto precipiti, siamo in una situzione aziendale pre fallimentare», conclude Legnini, «la Regione come da noi sollecitato dovrebbe convocare tutte le parti: datore di lavoro, sindacati, le sei Asl e l’Unicredit che vanta dei crediti dalla proprietà di Villa Pini, un tavolo al quale devono partecipare Inps e Inail e concertare con impegni precisi una linea d’azione. La famiglia Angelini invece dovrebbe, come minimo, investire e un poco di soldi nella sua stessa azienda».
I dipendenti sul piede di guerra da settimane ieri hanno occupato la sede della giunta regionale di Viale Bovio per avere un incontro con l’assessore Venturoni che ha promesso che la Asl di Chieti avrebbe dato oggi il via libera ai versamenti Durc, pagamenti che spettano alla proprietà. L’azienda sanitaria teatina, tuttavia, vincolerà i soldi solo al pagamento del Durc. Ieri i lavoratori durante l’occupazione hanno incontrato il senatore Pd Giovanni Legnini che ha confermato l’impegno del suo partito a sostegno della vertenza. «I lavoratori dopo sette mesi senza stipendio sono allo stremo», racconta Legnini, «ci sono mutui e bollette da pagare, figli da sostenere. E’ una cosa incredibile. Se non ci sarà una decisione a brevissimo tempo la situazione diventerà ingovernabile». Le preoccupazioni di Legnini sono accompagnate dai tam tam che arrivano da due procure della Repubblica.
Al tribunale di Chieti sono arrivate una valanga di decreti ingiuntivi contro il gruppo Villa Pini; a Pescara, inoltre, i magistrati inquirenti hanno preso visione della documentazione consegnata la scorsa settimana dall’esponente del Pd e sono in atto delle verifiche. Come nel caso di sanitopoli che animò la scorsa estate con arresti su presenti giri di tangenti tra Villa Pini ed esponeti regionali, le nuove carte potrebbero aprire inediti scenari sia politici che giudiziari. «La Regione e il commissario Redigolo, devono decidere di intervenire prima che il tutto precipiti, siamo in una situzione aziendale pre fallimentare», conclude Legnini, «la Regione come da noi sollecitato dovrebbe convocare tutte le parti: datore di lavoro, sindacati, le sei Asl e l’Unicredit che vanta dei crediti dalla proprietà di Villa Pini, un tavolo al quale devono partecipare Inps e Inail e concertare con impegni precisi una linea d’azione. La famiglia Angelini invece dovrebbe, come minimo, investire e un poco di soldi nella sua stessa azienda».