Insulti e minacce ad Alba Parietti: un teatino ora rischia il processo
Concluse le indagini della procura: confermate le accuse dopo la denuncia presentata dalla showgirl. Spuntano le intimidazioni: «Sparati». Il pm: «I post del 55enne sono un’offesa alla reputazione»
CHIETI. Il teatino di 55 anni che si è scagliato su Facebook contro la showgirl Alba Parietti rischia di finire sotto processo per diffamazione aggravata e minaccia. Il sostituto procuratore Giancarlo Ciani, al termine dell’inchiesta condotta dai poliziotti della squadra mobile di Chieti, ha firmato infatti l’avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti dell’hater che, tra i mesi di settembre e ottobre 2024, ha messo nel mirino la conduttrice televisiva torinese, 63 anni, che vive a Basiglio, nell’hinterland a sud di Milano. È stata lei a presentare una denuncia e il caso, per competenza, è arrivato negli uffici giudiziari di via Spaventa.
LE OFFESE
L’indagato è accusato di aver pubblicato sul social network «post a mezzo dei quali offendeva la reputazione» della Parietti. In particolare, il 27 settembre, ha scritto un messaggio del seguente tenore: «Il macellaio ti aspetta… grandissima», seguito dall’immagine di un maiale. Il riferimento è a un film della Parietti del 1998 – Il Macellaio, appunto – diretto da Aurelio Grimaldi e ispirato al romanzo Le Boucher di Alina Reyes. Il giorno successivo, invece, l’hater si è lasciato andare a irripetibili insulti di natura sessista, ancora una volta accompagnati dalla fotografia di un maiale. Il 7 ottobre, infine, si è spinto addirittura oltre.
LE MINACCE
Alle offese ha aggiunto minacce tutt’altro che velate, scrivendole privatamente: «Sparati grandissima t… con il tumore». Una frase di gravità estrema che fa riferimento alla malattia con cui la Parietti ha dovuto combattere quando aveva 37 anni. Un momento difficilissimo della sua vita di cui ha avuto il coraggio di parlare pubblicamente, nel 2019, con un messaggio postato su Instagram.
LA PERQUISIZIONE
A fine novembre, il cinquantacinquenne è stato perquisito dai poliziotti, che gli hanno sequestrato anche il cellulare. Ascoltato negli uffici della questura, davanti agli investigatori della squadra mobile, l’indagato ha sottolineato che non era intenzionato a minacciare la showgirl; al tempo stesso, però, non ha disconosciuto la paternità di quei messaggi, scritti – a suo dire – perché in profondo disaccordo con le idee politiche della Parietti.
«MI HA SPAVENTATO»
L’indomani la stessa Parietti, intervistata dal Centro, ha dichiarato: «Io ho denunciato perché ho intravisto la pericolosità di una persona con un aspetto inquietante e strafottente tale da essere convinto di potersi permettere frasi di gravità estrema. Uno dei post così offensivi e volgari è stato scritto sotto un pensiero che ho rivolto a un ragazzo di cui piangevo la morte».
«SONO UN’ANARCHICA»
Quanto all’assurdo movente delle idee politiche di cui ha parlato l’indagato, la showgirl ha commentato: «Io non sono una attivista che si schiera, io sono un’anarchica. La sua è una difesa arbitraria, è semplicemente una persona che pensa di terrorizzare una donna. Sono insulti sessisti, violenze, minacce». E ancora: «Spero che quello che è successo a me, e cioè di trovare un ascolto al di sopra delle mie aspettative, possa ripetersi. Non mi aspettavo un’azione così determinata da parte dello Stato. Così deve accadere e la procura di Chieti con l’ausilio della squadra mobile della polizia è il segnale che si deve intervenire prima che si arrivi a una tragedia perché sono sicura che questo sia un deterrente forte. Se uno è pericoloso lo metti all'angolo».
L’ITER
Ora l’indagato, difeso dall’avvocato Corradino Marinelli, ha venti giorni di tempo per presentare memorie, produrre documenti o chiedere di essere interrogato. Poi la procura deciderà se sollecitare l’archiviazione o il processo.
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