Monteodorisio
L’archeologia va nel castello
Il Museo delle antiche genti trasferito da San Buono
MONTEODORISIO. Raccoglie alcune delle più significative testimonianze della cultura materiale delle antiche genti del Vastese, il Museo archeologico che verrà inaugurato sabato prossimo. Ospitato per anni nel convento di Sant’Antonio a San Buono, si sposta nel castello con un nuovo allestimento curato dalla cooperativa Parsifal di Vasto che si occuperà anche della gestione.
«È esposta una selezione dei reperti più rappresentativi dell’Abruzzo meridionale che amplia l’offerta del polo museale con il Museo civico e il Centro di documentazione dell’Ordine francescano in Abruzzo e Molise», spiegano i curatori.
Le tematiche e gli oggetti sono proposti in un percorso cronologico, dalla preistoria al Medioevo. Di particolare interesse sono la zanna di un elephas antiquus, vissuto circa trecentomila anni fa nei pressi di Scerni, l’alfabetario in lingua osca da Casalbordino, la chiave rinvenuta nei pressi di Tufillo con dedica in osco alla dea Herentas (Afrodite dei Greci), la collezione di reperti votivi restituiti dalle recenti indagini archeologiche nel santuario frentano di Fonte San Nicola, tra San Buono e Carpineto Sinello, ed i corredi delle tombe tardoromane di Villafonsina. Il percorso si chiude con le testimonianze archeologiche della villa romana di Polercia, presso Cupello, e dall’abbazia medievale dei Santi Vito e Salvo di San Salvo.
«L’offerta turistica e culturale del borgo-museo si amplia con tante iniziative per i turisti», anticipa il sindaco Ernesto Sciascia. Il museo resterà aperto da luglio alla prima metà di settembre.
Simona Andreassi
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