«L’oro d’Abruzzo? Il territorio»
Realacci: questa regione è la nuova frontiera dell’economia verde
GUARDIAGRELE. «L’Abruzzo, nuova frontiera della Green Economy, deve censire i propri talenti per un futuro che deve puntare sulla qualità». Ermete Realacci deputato e responsabile per l’ambiente del Pd, presidente onorario di Legambiente ieri mattina era a Guardiagrele a presiedere il seminario dal titolo: «Ricostruire il futuro, dalla crisi e dal terremoto le sfide della nuova Italia» organizzato da Symbola, fondazione per le qualità italiane, di cui è presidente.
L’incontro si è tenuto nella chiesa sconsacrata di San Silvestro. «Il futuro dell’Abruzzo», ha detto Realacci, «è il futuro dell’Italia, questa regione lacerata dal terremoto deve costituire il simbolo, il modello per la ricostruzione della nazione». L’incontro che ha riunito politici, istituzioni, rappresentanti delle aziende agricole, presente anche il presidente della Camera di Commercio Dino Di Vincenzo, è nato dalla esigenza di fare il punto sulla ricostruzione della regione colpita dal terremoto in un momento di crisi generale.
«L’insidia grave», ha detto Realacci «sta nel procedimento di restituzione dei tributi sospesi fino a gennaio. Berlusconi ha recentemente detto di voler soprassedere a questo termine ma non è pensabile che si possano pretendere le imposte per intero, parliamo di 500 milioni di euro, neanche tra un anno o tra due. In Umbria nelle Marche, i cittadini hanno restituito delle imposte sospese solo il 40 per cento e dopo 10-12 anni».
«Progettualità» è la parola chiave secondo Fabio Renzi, segretario generale di Symbola, «per superare la crisi e la ricostruzione dell’Aquila, dove la Green economy e le qualità territoriali sono i punti di forza».
Al tavolo degli interventi Gianfranco Giuliante presidente del Parco Nazionale della Maiella, Valentino Valentini presidente delle Città del vino, Roberto Di Vincenzo amministratore Symbola. Vigore e decisione nelle parole di Marina Cvetic, titolare della azienda agricola Masciarelli e vedova di Gianni Masciarelli. Secondo l’imprenditrice «dalle cose semplici nascono le eccellenze. Il made in Italy», ha spiegato, «non è soltanto riferito alle grandi cose. Si deve invece guardare ai piccoli centri da dove nascono sempre i prodotti migliori».
E il sindaco Mario Palmerio non poteva rinunciare alla saggezza guardiese, recitando una poesia di Modesto della Porta, «Lu trumbone d’accumpagnamente» che è molto piaciuta a Realacci, (al quale è stata opportunamente tradotta), che parla proprio della vocazione per la musica di un ciabattino, che non poteva essere tradita, come non possono essere traditi qualità e verde, elementi tipici dell’Abruzzo.
L’incontro si è tenuto nella chiesa sconsacrata di San Silvestro. «Il futuro dell’Abruzzo», ha detto Realacci, «è il futuro dell’Italia, questa regione lacerata dal terremoto deve costituire il simbolo, il modello per la ricostruzione della nazione». L’incontro che ha riunito politici, istituzioni, rappresentanti delle aziende agricole, presente anche il presidente della Camera di Commercio Dino Di Vincenzo, è nato dalla esigenza di fare il punto sulla ricostruzione della regione colpita dal terremoto in un momento di crisi generale.
«L’insidia grave», ha detto Realacci «sta nel procedimento di restituzione dei tributi sospesi fino a gennaio. Berlusconi ha recentemente detto di voler soprassedere a questo termine ma non è pensabile che si possano pretendere le imposte per intero, parliamo di 500 milioni di euro, neanche tra un anno o tra due. In Umbria nelle Marche, i cittadini hanno restituito delle imposte sospese solo il 40 per cento e dopo 10-12 anni».
«Progettualità» è la parola chiave secondo Fabio Renzi, segretario generale di Symbola, «per superare la crisi e la ricostruzione dell’Aquila, dove la Green economy e le qualità territoriali sono i punti di forza».
Al tavolo degli interventi Gianfranco Giuliante presidente del Parco Nazionale della Maiella, Valentino Valentini presidente delle Città del vino, Roberto Di Vincenzo amministratore Symbola. Vigore e decisione nelle parole di Marina Cvetic, titolare della azienda agricola Masciarelli e vedova di Gianni Masciarelli. Secondo l’imprenditrice «dalle cose semplici nascono le eccellenze. Il made in Italy», ha spiegato, «non è soltanto riferito alle grandi cose. Si deve invece guardare ai piccoli centri da dove nascono sempre i prodotti migliori».
E il sindaco Mario Palmerio non poteva rinunciare alla saggezza guardiese, recitando una poesia di Modesto della Porta, «Lu trumbone d’accumpagnamente» che è molto piaciuta a Realacci, (al quale è stata opportunamente tradotta), che parla proprio della vocazione per la musica di un ciabattino, che non poteva essere tradita, come non possono essere traditi qualità e verde, elementi tipici dell’Abruzzo.