Pallavolo maschile

Volley, la Sieco Ortona perde la A3: il titolo è in vendita

4 Aprile 2025

Il presidente Lanci: “Non ci sono più le condizioni per proseguire l’attività ad alti livelli”.

ORTONA. Il titolo sportivo della serie A3 di pallavolo maschile della Sieco Impavida è in vendita. La notizia che tutti sussurravano nell’ambiente è stata ufficializzata dal presidente Andrea Lanci, ex alzatore e capitano della squadra ortonese. «Con la morte nel cuore», ha detto, «sono costretto a confermare che nella prossima stagione non faremo la serie A3. Sì, il titolo è in vendita, perché non siamo più in grado di sostenere i costi di gestione di un campionato che è diventato troppo oneroso. È una decisione che non avrei mai voluto prendere, ma questa è la realtà dei fatti. Ho comunicato la notizia anche alla gran parte dei candidati sindaco. Purtroppo, è finita un’epoca». 

Andrea Lanci è il fratello di Nunzio che fino alla passata stagione ha guidato la squadra in panchina. L’Impavida da oltre due decenni è nelle mani della famiglia Lanci che si è sobbarcata l’onere di fare pallavolo a Ortona. In particolare Tommaso Lanci che è venuto a mancare circa un anno fa. «Ci tengo a sottolineare», ha aggiunto il figlio Andrea Lanci, «che la morte di papà non ha nulla che fare con la decisione di vendere il titolo. Già un paio di anni fa siamo stato vicini alla cessione. Poi, è intervenuta la politica con promesse (non mantenute) e siamo andati avanti con ulteriore aggravio di spese. Eravamo a un passo dalla vendita del titolo di A2 a Pineto. In questi anni abbiamo dimostrato serietà e coerenza, non vogliamo sporcare il nome della famiglia e di Ortona con atteggiamenti che non ci appartengono».

La pallavolo di base andrà avanti, probabilmente con i giovani che fanno la serie C, ma la domenica a Ortona non ci sarà il volley di A3. L’Impavida non scompare ma si ridimensiona: dallo sfiorare l’approdo in Superlega fino alla rinuncia alla A3.

«Il sistema non aiuta realtà di provincia come la nostra», aggiunge il presidente Andrea Lanci, «Ortona ha sempre avuto una caratteristica: dare la possibilità ai giovani del posto di giocare. Accade dagli anni Ottanta-Novanta. Oggi, invece, i prodotti del settore giovanile in tenera età (15-16 anni) vanno via. Abbiamo avuto anche degli esempi di ragazzi che, legittimamente e aiutate da normative che ci penalizzano, hanno deciso di andare a giocare nei grandi club senza che alla società arrivasse un euro di indennizzo. Sono tante motivazioni che ci hanno indotto a lasciare la pallavolo di alto livello. Colgo l’occasione per ringraziare la famiglia Tenaglia dell’apporto offerto negli ultimi anni, davvero importante». 

La Sieco, azienda della famiglia Lanci che ha dato il nome alla squadra di pallavolo, per un decennio ha giocato in A2. Tre anni fa la retrocessione, poi la promozione, infine l’amaro ritorno in A3. In questa stagione l’illusione di un girone d’andata al vertice, poi il crollo fino all’eliminazione al primo turno dei play off. Addirittura la squalifica del campo per intemperanze. Ortona ammaina la sua bandiera sportiva. ©RIPRODUZIONE RISERVATA