CHIETI
La Sixty va all’asta per 17 milioni di euro
Scatta la vendita giudiziaria dei capannoni dell’azienda di moda in concordato: il 29 settembre l’apertura delle buste
CHIETI. «Il fabbricato risulta in parte occupato da mobilia, rifiuti e attrezzature di nessun valore il cui onere di sgombero e smaltimento sarà a carico dell’aggiudicatario». Il «fabbricato» che andrà all’asta per 16,9 milioni di euro è quello della Sixty in via Mammarella, nella zona industriale di Chieti Scalo. Il prossimo 29 settembre alle 16, nello studio di vuia Rega del liquidatore, l’avvocato Remo Di Giacomo, ci sarà l’apertura delle buste. Accanto a Di Giacomo ci sarà l’altro liquidatore della Sixty, Luigi Mezzanotte. Ammesso che qualcuno, entro le ore 12 del 27 settembre, presenti un’offerta per aggiudicarsi il complesso industriale dismesso da quasi 150mila metri quadrati (143.979). Con l’avviso di vendita giudiziaria cala il sipario sul sogno della moda allo Scalo: un sogno infranto con oltre duecento dipendenti rimasti senza lavoro. È lontana l’epoca di Belen Rodriguez proiettata sui manifesti delle campagne pubblicitarie dei jeans che fecero scalpore. Dal 2014 la Sixty è chiusa.
IN CONCORDATO I capannoni sono di proprietà della Sixty Log, società travolta dai debiti e ammessa al concordato preventivo nel 2012 con una sentenza del giudice Nicola Valletta sotto la spinta di circa 500 creditori. Il sito, al centro della procedura di vendita, è diviso in due parti: la prima è formata dall’opificio industriale storico con l’insegna Sixty che svetta lungo l’Asse attrezzato: «Un imponente fabbricato di tipo industriale formato», recita l’annuncio, «da un aggregato di tre corpi di fabbrica, dal relitto di una preesistente costruzione industriale (ex fonderia), da 5 fabbricati minori di vecchia realizzazione» per 98.524 metri quadrati con ingresso da via Mammarella; la seconda parte è una zona «con boscaglia spontanea in parte di natura industriale e in parte di natura agricola» su 45.455 metri quadrati accessibile da via Penne.
DITTA IN AFFITTO Attualmente, i capannoni sono occupati da una società di Pescara che si occupa di logistica e trasporti per un affitto di 61mila euro al mese.
SITO CONTAMINATO Ma sul sito Sixty, che rientra nei confini del Sir (Sito di interesse regionale), c’è lo spettro dell’inquinamento tanto che, nelle perizie della procedura di vendita, si stima un costo di quasi tre milioni di euro per la bonifica a carico dell’acquirente: sotto l’asfalto di una parte del piazzale c’è ancora una discarica dismessa e sull’intera area si registrano, così dice la perizia del tecnico Gianni Orlandi, «fenomeni di inquinamento diffuso accertati dall’Arta e riconducibili, presumibilmente, all’aggregato industriale composto dallo stabilimento Sixty e dagli attigui complessi Seab e Mantini specializzati, questi ultimi, nel trattamento dei rifiuti». Intorno a questa zona, durante i campionamenti nel terreno si è sprigionata anche una risalita di una sostanza gassosa.
L’ACQUIRENTE Trovare un acquirente per un’area del genere è un’impresa: lo dice apertamente la perizia. «Il complesso», afferma il documento, «ha dimensioni tali da non risultare attraente per l’imprenditoria locale che ha prevalentemente dimensioni medio piccole con contenuti volumi trattati». Per essere appetibile per le imprese locali, il lotto dovrebbe essere smembrato ma, avverte la perizia, «il maggior valore commerciale derivante dalla vendita frazionata sarebbe comunque significativamente ridimensionato dai costi necessari per rimodulare edifici ed impianti». Quindi, «il probabile acquirente potenziale è da ricercare in investitori, o grandi utilizzatori, di caratura nazionale».
©RIPRODUZIONE RISERVATA