Lettera Cotir: «Lavoriamo senza stipendi»
VASTO. Quella dei dipendenti del Cotir, il Consorzio per le tecniche irrigue di contrada Zimarino, è un’odissea senza fine. Da undici mesi, ormai, non percepiscono lo stipendio. Al danno economico...
VASTO. Quella dei dipendenti del Cotir, il Consorzio per le tecniche irrigue di contrada Zimarino, è un’odissea senza fine. Da undici mesi, ormai, non percepiscono lo stipendio. Al danno economico si sono aggiunte nei giorni scorsi le accuse di scarsa oculatezza e superficialità fatte dall’assessore Mauro Febbo e dal presidente del Cotir, Mario Amoroso.
Stanchi e sfiduciati ieri mattina hanno preso carta e penna e risposto a chi li accusa. «Essere tacciati di superficialità è a dir poco offensivo», scrivono i lavoratori. «Se il Cotir oggi ha 2 milioni di euro di progetti finanziati lo deve soprattutto a noi che continuiamo a lavorare senza percepire lo stipendio. Non chiediamo assistenzialismo. Chiediamo di essere messi in condizioni di lavorare con tranquillità e con la certezza di non perdere i finanziamenti per i progetti già approvati. L’erogazione dei contributi», ricordano i lavoratori, «è subordinata alla dimostrazione dell’avvenuto pagamento delle spese sostenute. È necessario avere liquidità. Continuare a dire che dobbiamo camminare solo con le nostre gambe è demagogico».
Martedì nel corso di un incontro convocato dal presidente Amoroso per prospettare il ricorso alla cassa integrazione, i dipendenti del Cotir hanno ribadito che la priorità al momento è assicurare il funzionamento del Centro e quindi dei progetti approvati, oltre all’immediato pagamento degli stipendi arretrati. (p.c.)
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