LANCIANO
Maltrattarono un cane: 4mila euro di multa
Famiglia condannata per avere lasciato un cucciolo di labrador in gabbia quando andava al lavoro
LANCIANO. Lasciavano il cucciolo di labrador in una gabbia quando andavano al lavoro o uscivano di casa e per questo, una famiglia di 4 persone, è stata condannata per abbandono di animali in condizioni incompatibili con la loro natura a 4 mila euro di ammenda (mille euro ciascuno).
È la sentenza emessa dal giudice per le udienze preliminari, Giovanni Nappi, nei confronti di una famiglia lancianese, rappresentata dall’avvocato Marco De Angelis, finita a processo “per aver detenuto il proprio cane in condizioni incompatibili con la sua natura e produttive di gravi sofferenze”.
La storia nasce a ridosso dell’aprile 2022 quando arriva una segnalazione ai carabinieri forestali per la presenza di un labrador di 8 mesi, in una gabbia fuori di una casa, per diverse ore al giorno. Scattano le indagini e dopo alcuni appostamenti i militari consegnano una relazione al procuratore capo Mirvana Di Serio sulla effettiva presenza del cucciolo nella gabbia.
Per l’accusa, in aula il pm Serena Rossi, l’animale era chiuso in uno spazio con le sbarre di 1,20 metri di lunghezza per un metro di larghezza e 70 centimetri di altezza, con una superficie complessiva pari a 1,20 metri quadri, per lunghissimi periodi di tempo; era pure esposto alla luce del sole essendo la gabbia posizionata in un piazzale esterno privo di copertura. “Il cucciolo era privato della libertà di movimento, della libertà di svolgere funzioni legate alla razza di appartenenza e della possibilità di accedere liberamente alla ciotola dell’acqua collocata all’esterno della gabbia”, recita ancora l’accusa.
Il 21 aprile 2022 scattò il sequestro del cane, successivamente adottato da un’altra famiglia, e il processo nei confronti della famiglia che lo aveva acquistato. Una famiglia che pure teneva il cucciolo in casa la notte, lo faceva uscire per passeggiate anche al mare, ma che quando usciva per lavoro, lo chiudeva nella gabbia per evitare che saltasse la recinzione. Per il giudice però si è trattato di maltrattamenti verso il cane, da qui la condanna a mille euro di ammenda per ciascun componente della famiglia, madre, padre e due figli. (t.d.r.)
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