Meno posti letto e finanziamenti Il caso in Regione

Due mozioni per riportare fondi su Lanciano e Vasto «Privilegiati Chieti e Teramo, qui con l’infarto si muore»

LANCIANO. Due mozioni da presentare in consiglio regionale: la prima, da firmare subito, sul caso Adi, la sospensione del servizio di assistenza domiciliare avvenuto il mese scorso in città, per chiedere l'intervento del governatore Gianni Chiodi. La seconda, più complessa, riguarda la richiesta di revoca del commissariamento della sanità, il riequilibrio delle risorse ora sbilanciate verso Teramo e l’area metropolitana Chieti-Pescara e il ritiro del decreto che cancella l’unità di diagnosi e terapia intensiva dell’ictus (stroke unit) al Renzetti e l’emodinamica a Vasto. Sono questi gli impegni presi di fronte a centinaia di persone stipate nella sala Mazzini, dai consiglieri regionali Antonio Prospero, Giuseppe Tagliente, Antonio Menna, Franco Caramanico, Camillo D’Alessandro, Lucrezio Paolini ed Emilio Nasuti, presenti assieme ad alcuni sindaci del comprensorio, all’incontro organizzato dal vicesindaco, Pino Valente e dalla lista civica Progetto Lanciano “Contro i tagli e per la difesa dell’ospedale di Lanciano”.

L’incontro. «Chiediamo impegni concreti per dire basa agli scippi, ai tagli subiti dall’ospedale di Lanciano e alle bugie sui nuovi presidi sanitari», ha detto Valente chiamando a raccolta politici di destra, centro e sinistra del territorio per far fronte comune e lottare contro la spoliazione dei servizi nell’Abruzzo meridionale. «Siamo in tanti», ha detto Valente, «segno che vogliamo difendere il nostro territorio, che non si può più tacere di fronte ai tagli e che servono investimenti».

Nuovo ospedale. «È dal 2 agosto 2009 che si parla del nuovo ospedale», ha fatto notare Valente, «e guarda caso torna alla ribalta ogni volta che c’è un taglio: ad agosto 2009, infatti, ci è stata tolta la sede Asl. Dopo 4 anni è chiaro che è tutto un bluff: non ci sono soldi né progetti». Per far chiarezza Antonio Menna propone di chiedere in Regione a che punto sono i progetti: i nuovi ospedali servono perché gli attuali non sono antisimici. Poi l’idea lanciata da Antonio Prospero: realizzare un ospedale di comprensorio Lanciano-Vasto da costruire in un territorio baricentrico. «Dobbiamo salvaguardare le unità che abbiamo», ha detto Prospero, «ma pensare al futuro. Una scelta del genere richiedere però coraggio». Il sindaco Mario Pupillo ascolta e pare annuire.

L’Adi. Tocca i cuori l’intervento di Maria Paola Mannetti colpita da sclerosi e altre patologie, costretta sulla sedia a rotelle e lasciata senza assistenza: «Non sono qui per parlare da malata che pretende servizi, ma da cittadina che chiede alle istituzioni di mettere al centro la persona. Non si può parlare solo di budget, anche se il momento lo richiede. Non si può fare ordine col disordine abbandonando gli indifesi. Ho vissuto l’angoscia dell’abbandono, ho visto persone chiedere aiuto e non riceverlo. Sono finita due volte in ospedale e qui ho constatato il disastro: ci sono stati tanti tagli che sono stata curata in corridoio».

I tagli. «Macchinari e risorse sono concentrati nell’area Chieti-Pescara», denuncia Camillo D’Alessandro, «ci sono reparti doppione, 5 emodinamiche mentre a Vasto l’emodinamica che doveva aprire è stata cancellata. Significa che nell’Abruzzo meridionale si può morire di infarto e anche di ictus visto che Chiodi vuole togliere la stroke unit a Lanciano. Basta con il commissariamento perché così il consiglio regionale non può far nulla». Parere condiviso da Emilio Nasuti che vuole il potenziamento della medicina del territorio e la permanenza a Lanciano della stroke unit.

Teresa Di Rocco

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