Ospedale Atessa, esposto bis contro il manager della Asl Flacco

Atessa, il trasloco a Lanciano dei letti delle recovery room finisce in Procura
ATESSA. Soddisfatti al Renzetti, amareggiati al San Camillo. Sabato a Lanciano è stato inaugurato il reparto di Osservazione multidisciplinare, costola del pronto soccorso dedicata ai codici rossi. Reparto che è stato aperto anche utilizzando gli arredi del San Camillo, ennesima spoliazione di un ospedale che è un eufemismo chiamare ancora così.
«Sono attrezzature e letti inutilizzati da anni, li ho presi e ho fatto il mio dovere di non spendere ulteriori soldi pubblici», ha ribadito Pasquale Flacco, direttore generale della Asl. Ma il nocciolo della questione è: il San Camillo è ancora un presidio ospedaliero? Sì, perché al momento non c’è alcun atto della Regione che stabilisca diversamente.
E allora, si può togliere da un presidio ospedaliero la strumentazione necessaria che, di fatto, lo trasforma in un Pta (presidio territoriale)? Da Atessa prima sono andati via i medici e gli infermieri della Chirurgia, poi i nuovi e costosi letti operatori, quindi venerdì è toccato alla recovery room.
Flacco è stato già denunciato per furto dai consiglieri comunali di minoranza del Movimento Atessa Unita, che questa mattina presentano un esposto-denuncia integrativo alla Procura di Chieti.
«Trattandosi di strumentazioni adibite a pubblico servizio, ricorre una delle ipotesi previste dall’articolo 625 che rendono l’illecito di furto procedibile d’ufficio. In altri termini», afferma il capogruppo Giulio Borrelli, «il fatto che il bene non appartenga a un singolo, ma a una comunità, rende il reato più grave del semplice furto a norma del codice penale. Difatti, quando il furto, presunto o vero che sia, attiene a un bene della collettività, il reato è procedibile d’ufficio e, così, può essere segnalato e denunciato da chiunque. Fermo restando che il giudizio finale spetta all’autorità giudiziaria, non si poteva tacere un fatto così grave, che riguarda la salute di tutti. Chi deve decidere di come trasformare un ospedale non è un direttore generale ma l’autorità politica. E la Regione, riguardo al San Camillo, ha deciso altra cosa rispetto a ciò che sta facendo Flacco».
Matteo Del Nobile
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