Pdl-Udc, prove di alleanza
Cominciato il confronto sulla candidatura Di Primio.
CHIETI. I giorni di Natale ribollono di riunioni elettorali. Leader politici si vedono per limare alleanze, studiare sondaggi e cercare l’equilibrio su candidature che forse non convincono del tutto. Sarà perché la data delle elezioni è ancora lontana ma la questione non si presenta affatto chiarita per le comunali a Chieti.
L’incertezza sembra farla da padrona, nell’area del centrodestra come nello schieramento opposto, a conferma che i partiti sono entrati in una fase tattica che neppure il periodo delle festività riesce a tenere sotto controllo.
L’ultimo gossip riguarda una riunione tra i maggiorenti del Pdl, presente il candidato sindaco Umberto Di Primio, con il coordinatore provinciale del partito Mauro Febbo, i referenti regionale e cittadino dell’Udc, Angelo Cellini e Andrea Buracchio, quest’ultimo al primo impegno operativo dopo l’annunciato rientro in politica a tempo pieno. Riunioni semisegrete, certamente interlocutorie, nonostante che nell’area del Pdl siano date quasi per scontate l’alleanza con l’Udc e la definizione della candidatura Di Primio come scelta di coalizione.
L’avvocato, vicesindaco ai tempi di Nicolino Cucullo, poi chiamato allo scranno di presidente del consiglio municipale, spesso in rotta di collisione con l’ex sindaco della Fiamma, scalpita per giocarsi la carta di una candidatura a lungo sospirata dopo il «passo indietro» fatto alle ultime elezioni regionali a vantaggio di Mauro Febbo, poi eletto con grandi consensi nella giunta Chiodi.
Tutto definito? Così non sembra, a giudicare dai malesseri che attraversano il Pdl regionale e i mal di pancia della componente forzista espressi dal vice coordinatore del Pdl, Daniele Toto. La candidatura Di Primio è tuttavia blindata e così viene presentata ai potenziali alleati di una coalizione che, ai nastri di partenza della tornata di fine marzo, potrebbe presentarsi con Udc, Lega e Destra oltre al concorso di liste civiche non meglio definite. Ma basteranno anni di inseguimento di una candidatura e la volontà, espressa a livello cittadino, di definire entro fine mese uomini e programmi? La scommessa si presenta molto difficile. Perché nel Pdl circolano sondaggi che vedono in vantaggio altri aspiranti sindaci e soprattutto perché, a Chieti, le candidature al Comune sono sempre passate sopra la testa della città.
Non cambia il quadro politico sull’altro fronte. Anche qui si rincorrono voci di carteli civici a ogni angolo di quartiere, sebbene si conosca molto bene la difficoltà di mettere insieme 40 aspiranti consiglieri comunali. L’ultimo spunto arriva dall’assessore dell’Idv, Bassam El Zobhi, che proprio ieri, serafico, annunciava «botti di fine anno» con una lista civica pronta a smuovere «le acque stagnanti del centrosinistra». L’impressione è che su entrambi i fronti politici le candidature di Di Primio e del sindaco uscente, Francesco Ricci, non siano del tutto rodate per dare il via alla sfida di primavera.
L’incertezza sembra farla da padrona, nell’area del centrodestra come nello schieramento opposto, a conferma che i partiti sono entrati in una fase tattica che neppure il periodo delle festività riesce a tenere sotto controllo.
L’ultimo gossip riguarda una riunione tra i maggiorenti del Pdl, presente il candidato sindaco Umberto Di Primio, con il coordinatore provinciale del partito Mauro Febbo, i referenti regionale e cittadino dell’Udc, Angelo Cellini e Andrea Buracchio, quest’ultimo al primo impegno operativo dopo l’annunciato rientro in politica a tempo pieno. Riunioni semisegrete, certamente interlocutorie, nonostante che nell’area del Pdl siano date quasi per scontate l’alleanza con l’Udc e la definizione della candidatura Di Primio come scelta di coalizione.
L’avvocato, vicesindaco ai tempi di Nicolino Cucullo, poi chiamato allo scranno di presidente del consiglio municipale, spesso in rotta di collisione con l’ex sindaco della Fiamma, scalpita per giocarsi la carta di una candidatura a lungo sospirata dopo il «passo indietro» fatto alle ultime elezioni regionali a vantaggio di Mauro Febbo, poi eletto con grandi consensi nella giunta Chiodi.
Tutto definito? Così non sembra, a giudicare dai malesseri che attraversano il Pdl regionale e i mal di pancia della componente forzista espressi dal vice coordinatore del Pdl, Daniele Toto. La candidatura Di Primio è tuttavia blindata e così viene presentata ai potenziali alleati di una coalizione che, ai nastri di partenza della tornata di fine marzo, potrebbe presentarsi con Udc, Lega e Destra oltre al concorso di liste civiche non meglio definite. Ma basteranno anni di inseguimento di una candidatura e la volontà, espressa a livello cittadino, di definire entro fine mese uomini e programmi? La scommessa si presenta molto difficile. Perché nel Pdl circolano sondaggi che vedono in vantaggio altri aspiranti sindaci e soprattutto perché, a Chieti, le candidature al Comune sono sempre passate sopra la testa della città.
Non cambia il quadro politico sull’altro fronte. Anche qui si rincorrono voci di carteli civici a ogni angolo di quartiere, sebbene si conosca molto bene la difficoltà di mettere insieme 40 aspiranti consiglieri comunali. L’ultimo spunto arriva dall’assessore dell’Idv, Bassam El Zobhi, che proprio ieri, serafico, annunciava «botti di fine anno» con una lista civica pronta a smuovere «le acque stagnanti del centrosinistra». L’impressione è che su entrambi i fronti politici le candidature di Di Primio e del sindaco uscente, Francesco Ricci, non siano del tutto rodate per dare il via alla sfida di primavera.