Piano regolatore la giunta: scongiurate colate di cemento
La proroga del Consiglio di stato dà al Comune quattro mesi per preparare la valutazione ambientale strategica
VASTO. La proroga dei termini concessa dal Consiglio di stato, che ha accolto la richiesta di sospensiva contenuta nel ricorso del Comune, dà la possibilità all’ente di lavorare per scongiurare l’annullamento delle nuove norme tecniche del piano regolatore. Tira il fiato l’amministrazione comunale che ha tempo fino a novembre per predisporre la valutazione ambientale strategica (Vas) ritenuta necessaria dal Tar di Pescara. E mentre il Pdl denuncia “il caos totale nell’edilizia”, il sindaco, Luciano Lapenna, e l’assessore all’urbanistica, Vincenzo Sputore, entrambi del Pd, difendono a spada tratta la normativa approvata durante il primo mandato amministrativo del centrosinistra.
«Il ricorso di costruttori e proprietari terrieri, che con argomenti giuridici vari pretendono l’applicazione delle regole del vecchio Prg, dimostra l’efficacia delle nuove norme tecniche», sostengono Lapenna e Sputore, «fin dal 2007, con le misure di salvaguardia, sono stati introdotti numerosi limiti per le altezze e le distanze, sono state notevolmente ridotte le cubature e sono stati imposti vincoli severi per evitare costruzioni in aree sfornite di infrastrutture indispensabili. In altri termini, il ricorso da parte di costruttori rappresenta una ragione evidente dell’efficacia dell’azione amministrativa promossa fin dalla prima adozione delle nuove norme tecniche. Vale la pena rimarcare che con la nuova normativa sono state trattate 4.500 pratiche edificatorie con la disciplina restrittiva imposta dalle norme di salvaguardia. Si provi a pensare a quanto cemento in più e quanti problemi urbanistici ulteriori ci sarebbero stati, se quelle stesse pratiche avessero potuto avvalersi della vecchia disciplina», concludono sindaco e assessore rivendicando la paternità della normativa annullata dal Tar di Pescara.
Per l’opposizione la proroga concessa dai giudici romani rappresenta una «boccata di ossigeno per cercare di mettere riparo all’ennesimo errore commesso dall’amministrazione di centrosinistra che, approvando le norme tecniche con una procedura sbagliata, come hanno riconosciuto i giudici amministrativi pescaresi, ha gettato l’edilizia nel caos più totale». A segnalare la mancanza di regole certe e una visione strategica sulla pianificazione territoriale è Etelwardo Sigismondi, consigliere comunale del Pdl. «Nonostante le rassicurazioni, il Comune non è riuscito a rispettare i termini stabiliti dal Tar per sanare le norme», rimarca l’esponente dell’opposizione consiliare, «la speranza è che questi quattro mesi non trascorrano con il solito lassismo che caratterizza l’amministrazione Lapenna. Rimaniamo comunque in attesa di capire e comprendere quale visione strategica ha l’attuale maggioranza dello sviluppo urbanistico di Vasto, evidenziabile soltanto con una sua proposta di variante al piano regolatore generale di cui si parla da sei anni. La città», conclude Sigismondi, «si aspetta che Lapenna riesca a passare dalla critica dei precedenti strumenti urbanistici, ad una sua proposta di piano».
Anna Bontempo
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