Professore muore davanti a casa per un malore

CHIETI È morto nell’androne del palazzo che ospita gli uffici dell’Ater, al civico 59 di via Silvino Olivieri. Aveva 55 anni Fabio Settimio, insegnante di informatica all’istituto Volta di Pescara, deceduto improvvisamente nella mattinata di ieri a Chieti. Una tragedia che lascia sgomenti i familiari e i colleghi.

A lanciare l’allarme è stata una persona di passaggio che ha visto il 55enne a terra, privo di sensi. Secondo una prima ricostruzione affidata alla polizia locale, intervenuta sul posto e coordinata dal comandante Donatella Di Giovanni, l’uomo - residente a Chieti proprio in quel palazzo - era impegnato con le operazioni di trasloco.

Quando è stato notato accasciato in quel punto all’ingresso del palazzo, aveva accanto a sé un mazzo di chiavi. Tutto farebbe pensare che stesse per entrare nell’immobile, quando si è sentito male rendendo vano ogni soccorso.

La salma del 55enne è stata trasferita all’obitorio dell’ospedale Santissima Annunziata di Chieti, a disposizione dell’autorità giudiziaria, secondo quanto deciso dal pubblico ministero di turno Giuseppe Falasca. I funerali si terranno lunedì alle 9,30 a Sant'Agostino. Nulla, comunque, lascia pensare a una morte diversa da quella naturale.

Nel pomeriggio di ieri la notizia della tragedia ha iniziato a circolare negli ambienti scolastici dove Settimio lavorava. «Tutta la comunità scolastica dell’istituto Volta è addolorata, lo ricordiamo come un docente competente e una persona attenta alla sua professione. I ragazzi gli volevano bene», ha commentato la dirigente Maria Pia Lentinio.

Poche parole dalle quali però traspare l’incredulità per l’accaduto e l’apprezzamento di tutta la comunità scolastica verso il professore. L’uomo lascia la compagna Raffaella Cappelletti, anche lei sconvolta dalla tragedia, e una figlia di 16 anni. ©RIPRODUZIONE RISERVATA