ORTONA

Rapina in gioielleria, il titolare reagisce e viene picchiato

21 Gennaio 2025

Il raid alle 19 nel laboratorio di Mario Polidoro, 59 anni: minacciato da tre banditi, ha provato a reagire insieme alla moglie. A poche centinaia di metri  si svolgeva la festa di San Sebastiano, presenziata da forze dell’ordine ed autorità cittadine

ORTONA. Sono entrati nel locale attorno alle 19, in tre, senza armi e con il volto coperto solo in parte. Una mossa studiata, poco prima della chiusura, quando ormai le vie del centro storico si stavano svuotando, per piazzare il colpo nella nota gioielleria Polidoro di via Cespa. All’interno c’erano il titolare, Mario Polidoro, e la moglie, che lavora con lui nel negozio. I tre hanno aggredito la coppia e l’uomo ha reagito. È nata una colluttazione con i banditi, ma Polidoro ha avuto la peggio, riportando ferite al volto e alle braccia.

Dopo aver picchiato il proprietario, i tre hanno portato via numerosi gioielli, avvolti nei rotoli sotto il bancone. È ancora tutto da accertare l’ammontare del bottino dei rapinatori. Per Polidoro è stato necessario il trasporto in pronto soccorso per ricevere le cure dopo l’aggressione subita.

Sul posto i carabinieri della compagnia di Ortona, che hanno raccolto le testimonianze delle vittime e effettuato i primi rilievi per cercare di risalire agli autori della rapina. I tre non si sarebbero lasciati scappare troppe parole, probabilmente per non dare indizi sul loro accento. Polidoro e la moglie infatti non sono riuscire a fornire ai militari dettagli precisi sulla parlata dei tre.

Le indagini proseguiranno con lo studio dei filmati delle telecamere di sicurezza della gioielleria e quelli delle altre attività, posizionate all’esterno e lungo la via, centralissima, della città.

Ma il paradosso è che tutto sia avvenuto mentre a poche centinaia di metri, in piazza San Tommaso, era in corso di svolgimento la festa di San Sebastiano - con i fuochi pirotecnici - a cui presenziavano in pratica tutte le forze dell’ordine e le autorità della città.

Anche questa, probabilmente, una mossa ben studiata dai rapinatori per approfittare del frastuono e della confusione per realizzare il loro colpo criminale e scappare senza essere notati.

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