Pugni alla schiena e testa sbattuta contro la porta: famiglia condannata a 7 anni per estorsione e lesioni

22 Gennaio 2025

La vittima è la compagna convivente del 39enne che, secondo l'accusa, la picchiò con pugni alla schiena e poi le fece sbattere la testa sullo stipite della porta

CHIETI. Il tribunale di Chieti ha condannato a 7 anni e due mesi di reclusione e 5.500 euro di multa ciascuno un uomo di 39 anni, il padre di 55 anni e la madre di 48, tutti residenti nel Chietino, accusati di concorso in estorsione e lesioni personali. La vittima è la compagna convivente del 39enne che, secondo l'accusa, la picchiò con pugni alla schiena e poi le fece sbattere la testa sullo stipite della porta.

I genitori avrebbero invece invitato il figlio a "buttarla" da qualche parte, consegnandogli le chiavi della loro auto sulla quale la donna venne caricata a forza dal compagno che, durante il tragitto, continuò a picchiarla, per poi riportarla a casa e costringendola a dare loro la somma di 150 euro che a lei era stata donata dai propri genitori per le necessità dei tre figli minori.

Somma che la donna inizialmente si era rifiutata di consegnare. Poi, una volta consegnati i soldi, era stata colpita con un calcio al fianco, tirata per i capelli, schiaffeggiata, afferrata sulla nuca e ferita con un coltello sotto la scapola.

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