Renzetti, 16 mesi per un esame dell'aorta
Tempi di attesa lunghi e strumenti guasti. Pupillo: da 3 anni la Asl parla di investimenti
LANCIANO. Si allungano di settimana in settimana i tempi di attesa per effettuare gli esami diagnostici, e gli interventi chirurgici programmati, nell'ospedale Renzetti. Poter fare un esame nei tempi previsti dalla legge è una sfida persa in molti ambiti e vedere dipinto lo sbigottimento sui volti degli utenti dopo che si sono sentiti fissare l'appuntamento al Cup (centro unico di prenotazione) è ormai routine. Stupore e smarrimento non solo per i tempi biblici ma anche perché si assiste al valzer delle liste per le prenotazioni che si aprono e si chiudono. E' il caso dell'ecodoppler -esame che verifica la funzionalità di vene e arterie- le cui prenotazioni sono rimaste chiuse fino a marzo, salvo poi essere riaperte da alcune settimane con tempi di esecuzione imbarazzanti: fine ottobre 2013.
Sedici mesi di attesa per esame dell'aorta e dei vasi periferici. Una realtà drammatica che va avanti da più di un anno nonostante la direzione Asl avesse assicurato, nel novembre 2011, che avrebbe dimezzato i tempi a Lanciano aumentando le sedute settimanali, che attualmente sono tre e fatte solo di mattina.
Se riaprono le prenotazioni per gli ecodoppler, chiudono quelle per le mammografie.
«Siamo arrivati a luglio 2013, non abbiamo più i calendari, quindi non si può prenotare l'esame»: è quanto si è sentita rispondere una donna di 78 anni di Lanciano.
All'anziana l'operatore ha proposto l'alternativa: a Vasto nell'aprile 2013.
Purtroppo la vera alternativa è rivolgersi alle cliniche private che fanno affari d'oro anche per altri esami, come ecografie e tac.
Nel reparto di radiologia del Renzetti per un'ecografia addome bisogna attendere nove mesi, sei mesi per una tac. Questo nonostante il personale faccia turni massacranti.
Eppure il manager asl, Francesco Zavattaro, proprio ieri ha dettato la ricetta per ridurre tempi di attesa, che sta applicando nell'azienda, ossia: investire sul patrimonio tecnologico obsoleto, insufficiente e aumentare la produzione.
Perfetto, ma la ricetta si applica anche a Lanciano? «No», è la risposta secca del sindaco Mario Pupillo «sentiamo parlare di investimenti sui macchinari fin dall'insediamento della nuova dirigenza ma non sono stati fatti visto che i tempi di attesa si allungano. Questi testimoniano il fallimento del progetto di riorganizzazione di Zavattaro che ha depotenziato il Renzetti. Un esempio sono i tempi per un'ecografia in radiologia: 9 mesi. Non potrebbe essere diversamente visto che il macchinario ha 12 anni, ed è soggetto a guasti ripetuti».
Poi c'è la Tac che è stata semplicemente aggiornata visto che era lentissima. La vera novità è stata l'attivazione della risonanza magnetica, acquistata dalla precedente direzione aziendale, entrata in funzione due mesi fa. Ma anche per la risonanza si sono già formate le liste- le prenotazioni arrivano già a dicembre- perché le sedute sono ridotte, nonostante medici, tecnici e infermieri della radiologia facciano doppi turni.
Sedici mesi di attesa per esame dell'aorta e dei vasi periferici. Una realtà drammatica che va avanti da più di un anno nonostante la direzione Asl avesse assicurato, nel novembre 2011, che avrebbe dimezzato i tempi a Lanciano aumentando le sedute settimanali, che attualmente sono tre e fatte solo di mattina.
Se riaprono le prenotazioni per gli ecodoppler, chiudono quelle per le mammografie.
«Siamo arrivati a luglio 2013, non abbiamo più i calendari, quindi non si può prenotare l'esame»: è quanto si è sentita rispondere una donna di 78 anni di Lanciano.
All'anziana l'operatore ha proposto l'alternativa: a Vasto nell'aprile 2013.
Purtroppo la vera alternativa è rivolgersi alle cliniche private che fanno affari d'oro anche per altri esami, come ecografie e tac.
Nel reparto di radiologia del Renzetti per un'ecografia addome bisogna attendere nove mesi, sei mesi per una tac. Questo nonostante il personale faccia turni massacranti.
Eppure il manager asl, Francesco Zavattaro, proprio ieri ha dettato la ricetta per ridurre tempi di attesa, che sta applicando nell'azienda, ossia: investire sul patrimonio tecnologico obsoleto, insufficiente e aumentare la produzione.
Perfetto, ma la ricetta si applica anche a Lanciano? «No», è la risposta secca del sindaco Mario Pupillo «sentiamo parlare di investimenti sui macchinari fin dall'insediamento della nuova dirigenza ma non sono stati fatti visto che i tempi di attesa si allungano. Questi testimoniano il fallimento del progetto di riorganizzazione di Zavattaro che ha depotenziato il Renzetti. Un esempio sono i tempi per un'ecografia in radiologia: 9 mesi. Non potrebbe essere diversamente visto che il macchinario ha 12 anni, ed è soggetto a guasti ripetuti».
Poi c'è la Tac che è stata semplicemente aggiornata visto che era lentissima. La vera novità è stata l'attivazione della risonanza magnetica, acquistata dalla precedente direzione aziendale, entrata in funzione due mesi fa. Ma anche per la risonanza si sono già formate le liste- le prenotazioni arrivano già a dicembre- perché le sedute sono ridotte, nonostante medici, tecnici e infermieri della radiologia facciano doppi turni.
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