La porta blindata forzata dai ladri per entrare nell’ufficio del parroco e a destra la statua di San Rocco con l'oro

SAN GIOVANNI TEATINO

Rubato in chiesa tutto l’oro di San Rocco

I banditi portano via la cassaforte con gioielli e antichi calici, indagano i carabinieri

SAN GIOVANNI TEATINO. «È un danno per tutto il popolo di devoti. In una notte sono state cancellate storie di speranze, di grazie ricevute, di malattie, di dolori». Monsignor Massimo D’Angelo lo dice con un filo di voce dopo aver scoperto che, tra sabato e ieri, i ladri hanno fatto irruzione nella cappella di San Rocco, a Sambuceto, e rubato la cassaforte con l’oro donato al santo dai fedeli, anelli, un’aureola d’argento, sette antichi calici, un turibolo per l’incenso, una preziosa collana di perle. Sul furto sacrilego indagano i carabinieri. Il danno è in corso di quantificazione: in base a una primissima stima, potrebbe anche superare i 20mila euro. Ma il valore affettivo è enorme.

I banditi, quasi sicuramente professionisti del crimine, entrano in azione nottetempo nel complesso parrocchiale di corso Italia. Per entrare in chiesa, forzano una porta tagliafuoco. A quel punto, probabilmente con un grosso piede di porco, vincono la resistenza anche di una seconda porta che conduce alle stanze parrocchiali. Poi ne distruggono una terza blindata. Ma è al quarto danneggiamento, dopo aver addirittura rotto un pezzo di muro, che i ladri raggiungono l’ufficio del parroco. Qui c’è la cassaforte, ancorata saldamente alla parete con una decina di perni, che contiene il “tesoro” del santo e altri oggetti preziosi, in primis calici d’oro e d’argento databili tra il 1700 e il 1800. I banditi caricano sulla macchina anche la cassaforte e si dileguano.

ARTICOLO COMPLETO SUL CENTRO IN EDICOLA

copyright il Centro