Sasi, il presidente dal giudice per abuso

Gestione appalti e assunzioni dei dipendenti: il Gup non archivia l’esposto di Codici e fissa l’udienza

LANCIANO. Nuovi guai giudiziari per il presidente della Sasi, Domenico Scutti. Il giudice per le udienze preliminari ha respinto l’archiviazione chiesta dal pubblico ministero Ruggiero Dicuonzo e fissato al 30 settembre la camera di consiglio in cui deciderà le sorti giudiziarie del presidente della società pubblica dell’acqua. È, infatti, una nuova denuncia, depositata a marzo in Procura dall’Associazione Codici, Centro per i diritti del cittadino, a portare Scutti in tribunale. Il reato contestato è quello di abuso di ufficio.

«Nell’esposto presentato il 28 marzo scorso abbiamo chiesto alla magistratura di verificare se nella condotta del presidente e del Cda della Sasi e dei dirigenti della società che gestisce il servizio idrico, vi fossero profili penali rilevanti e se via fosse stato un danno erariale», spiega il segretario provinciale di Codici, Domenico Pettinari, «il Gip con la fissazione dell’udienza ha riscontrato la presenza di tali elementi e il 30 settembre deciderà se archiviare il caso o ordinare nuove indagini. In udienza ci costituiremo parte civile. Abbiamo presentato l’esposto per far chiarezza su quanto sta avvenendo all’interno della Sasi sia per quanto riguarda la gestione degli appalti che nella revisione della pianta organica con assunzioni senza concorso e la nomina di 40 responsabili che porterebbero a un aggravio di spese di centinaia di migliaia di euro».

Codici ritiene che la Sasi abbia fatto appalti e subappalti per la manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti e delle reti senza rispettare a pieno le norme. «In particolare», si legge sull’esposto, «sembra che siano stati affidati appalti per la posa in opera di contatori a ditte diverse, che siano stati affidati lavori di protezione catodica a una ditta marchigiana che a sua volta ha subappaltato l’opera ad altri senza rispettare le procedure. Sembra che siano stati appaltati 5 milioni di euro di lavori ad un’impresa aquilana che poi avrebbe fatto eseguire i lavori ad una ditta casolana».

Ma l’esposto chiedeva alla magistratura di fare verifiche anche sulle assunzioni che sarebbero avvenute senza concorso e senza così rispettare la legge 23/2004. Accuse sempre respinte da Scutti - che giovedì prossimo presenterà ai sindacati la nuova pianta organica - e che lunedì scorso è uscito indenne da un altro processo. Il Gup, infatti, ha prosciolto il presidente della Sasi dall’accusa di estorsione aggravata nei confronti di 4 ex lavoratori a tempo determinato della società, sentenziando il “non luogo a procedere perché il fatto non sussiste”. A marzo Scutti fu assolto dall’accusa di smaltimento illecito di rifiuti liquidi nel depuratore di Fossacesia. (t.d.r.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA