Sasi, si litiga sulle nomine mentre l’acqua scarseggia

Sindaci convocati per approvare il bilancio e rinnovare i componenti del Cda Ma la tariffa cresce, la Procura indaga sugli appalti e i morosi aumentano

LANCIANO. Da un lato c’è il servizio: la fornitura idrica da assicurare, con l’acqua che scarseggia in alcuni centri della costa, come Ortona e il vastese, o montani, come Guardiagrele. Dall’altro ci sono le inchieste giudiziarie, come quella da poco aperta dalla Procura di Lanciano sugli appalti e i progetti realizzati dalla Sasi per accedere ai fondi regionali e quella non ancora chiusa sul funzionamento di 97 depuratori di 41 comuni sangrini. Nel mezzo c’è un bilancio da approvare e un consiglio di amministrazione da rinnovare o confermare.

Sono le premesse alla base dell’assemblea dei sindaci soci della Sasi, la società che gestisce il servizio idrico integrato, in programma lunedì a Palazzo degli Studi. Un’assemblea che si preannuncia incandescente. Almeno per il Pd. Nel centrosinistra, che ha la maggioranza delle quote, è infatti aperto da settimane un confronto sulle nomine. Domenico Scutti, attuale presidente, che consegnerà un bilancio certificato in attivo, si presenta con buone credenziali almeno sotto il profilo dei conti perché sul servizio offerto, con l’acqua che scarseggia e che in alcuni comuni in estate diventa addirittura un sogno, con i depuratori da sistemare e il presunto caso delle assunzioni senza concorso da chiarire, ci sarà da discutere.

Scutti è stato eletto tre anni fa proprio dal centrosinistra che ora si divide sulla conferma. Non si sa se si ricandiderà, e se lo farà come si comporteranno i sindaci che lo avevano eletto. Non riconfermarlo sarebbe una bocciatura, una sorta di autogol. Riconfermarlo spaccherebbe il partito. Bocche cucite sulle alternative. Fuori dai giochi Vincenzo Antonucci, presidente dell’Isi, si vocifera l’ipotesi della presidenza a Domenico Carulli, ex sindaco di Sant’Eusanio, o ad Antonio Innaurato, primo cittadino di Gessopalena.

Ma, prima dei nomi bisogna anche fare i conti con la legge. In linea con la spending review il Cda è formato da tre membri, un presidente esterno e i due membri che devono essere nominati tra i dirigenti comunali. Poi bisogna capire quanto durerà in carica il nuovo Cda. C’è la fusione con la Isi, la società del patrimonio delle reti, da fare entro 4 mesi. Da lì nascerà un nuovo ente che avrà quindi una nuova dirigenza? Se così fosse, Scutti avrebbe una possibilità in più di restare in sella, se volesse, perché il suo potrebbe essere un mandato di pochi mesi, funzionale alla fusione, che lui stesso sta portando avanti con il presidente dell’Isi Vincenzo Antonucci.

Discussioni e frizioni su nomi e poltrone, mentre i costi delle bollette aumentano, c’è il caso degli oltre 10mila morosi da scovare, le diffide presentate dai comitati per l’acqua che invitano la Sasi a togliere dalle fatture il 7% dovuto alla remunerazione del capitale perché abolito dal referendum sull’acqua di due anni fa e le difficoltà che centinaia di famiglie hanno nel pagare il servizio.

Teresa Di Rocco

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